L'affaticamento è il sintomo che incide in modo più significativo sulla vita quotidiana dei pazienti con long Covid (che colpisce circa il 17% delle persone guarite dal Covid) e, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell'Ucl e dell'Università di Exeter "può arrivare a influire sulla qualità della vita più di alcuni tumori".
La ricerca, pubblicata su Bmj Open e finanziata dal National Institute for Health and Care Research (Nihr), esamina l'impatto del long Covid sulla vita di oltre 3.750 pazienti che sono stati indirizzati a una clinica dedicata e hanno utilizzato un'app digitale come parte del loro trattamento per questa condizione.
Ai pazienti è stato chiesto di compilare dei questionari sulla app per valutare l'impatto del long Covid sulle loro attività quotidiane, sui livelli di affaticamento, depressione, ansia, difficoltà respiratorie, confusione mentale (nebbia cerebrale) e sulla loro qualità di vita.
I ricercatori hanno scoperto che molti pazienti long Covid erano gravemente malati e in media avevano punteggi di affaticamento peggiori o simili a quelli delle persone con anemia dovuta al cancro o con gravi malattie renali. Anche i punteggi relativi alla qualità di vita correlata alla salute erano inferiori a quelli delle persone con tumori metastatici avanzati, come il cancro ai polmoni al quarto stadio.
Nel complesso, il team ha riscontrato che l'impatto del long Covid sulle attività quotidiane dei pazienti era peggiore di quello dei pazienti con ictus e paragonabile a quello dei pazienti con malattia di Parkinson.
"I nostri risultati hanno rilevato che il long Covid può avere un effetto devastante sulla vita dei pazienti, con la fatica che pesa su tutto, dalle attività sociali al lavoro, alle faccende domestiche e al mantenimento delle relazioni strette", concludono gli autori del lavoro.
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