'Salviamo la sanità pubblica' è lo
slogan con cui scenderanno in piazza il 15 giugno medici,
operatori sanitari e cittadini. In 34 città si svolgeranno
sit-in, assemblee e incontri per denunciare i pericoli che
minano la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale e
"sollecitare interventi per scongiurare il collasso del
sistema".
A Roma è previsto un sit-in davanti al Ministero dell'Economia
e delle Finanze a cui partecipano i segretari nazionali delle
sigle promotrici: Anaao Assomed, Cimo- Fesmed, Aaroi-Emac,
Fassid, Fp Cgil Medici, Federazione Veterinari e Medici,
Coordinamento area medica, Uil Fpl e Cisl medici. Manifestazioni
si terranno in tutte le regioni, in particolare nelle città di
Pescara, Cosenza, Potenza, Bologna, Napoli, Udine, Genova,
Milano, Ancona, Campobasso, Isernia, Termoli, Asti, Bari,
Cagliari, Catania, Firenze, Trento, Bolzano, Bressanone,
Brunico, Merano, Perugia, Aosta, Padova, Portogruaro,
Conegliano, Legnago, Jesolo, Malcesine, Marzana, San Bonifacio,
San Donà d Piave.
A motivare la manifestazione, spiegano i sindacati, la
crescita delle liste d'attesa, con conseguente aumento della
spesa privata e della rinuncia alle cure. Una tendenza che va di
pari passo al calo di investimenti in sanita rispetto al Pil, la
fuga dei medici e la scarsa assistenza sul territorio. Per
questo, sindacati e associazioni chiedono a tutte le forze
politiche "un chiaro impegno in difesa del Servizio Sanitario
Nazionale pubblico e universale".
Sono 18 le associazioni dei cittadini e pazienti che hanno
aderito alla mobilitazione, tra queste l'Associazione Nazionale
Donatori Midollo Osseo, l'Associazione Sclerosi Laterale
Amiotrofica, l'Associazione per la Lotta contro l'Aids,
l'Associazione Persone Con Malattie Reumatologiche e Rare,
Cittadinanzattiva, Federazione Italiana delle Associazioni di
Volontariato in Oncologia.
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