La pandemia nel mondo continua a
rallentare. Secondo l'ultimo bollettino dell'Organizzazione
Mondiale della Sanità, negli ultimi 28 giorni (dal 15 maggio
all'11 giugno) sono stati segnalati quasi 1,5 milioni di nuovi
casi e 7.300 decessi: si tratta di un calo del 44% rispetto al
mese precedente; l'Oms, tuttavia, sottolinea che i dati
potrebbero essere poco accurati "a causa della riduzione dei
test e delle continue riduzioni dell'invio di dati a livello
globale".
L'ultimo bollettino fotografa un calo dei contagi in tutte le
regioni dell'Oms: del 19% nella regione del Pacifico
occidentale, che comprende tutto l'Estremo Oriente e l'Oceania e
che, da sola, conta quasi il 60% dei casi; del 47% in Europa;
del 69% nelle Americhe; dell'81% nel Sud-Est asiatico; del 67%
nel Mediterraneo orientale; del 30% in Africa.
Tra i Paesi, il maggior numero di casi mensili è stato
registrato in Corea del Sud (475mila), seguita da Australia
(150mila) Brasile (113mila), Francia (80mila), Singapore
(60mila). Il numero più alto di decessi è stato registrato dal
Brasile (1.175) seguito da Russia (516), Italia (503), Spagna
(499) e Francia (497).
Sul fronte delle varianti, il quadro è attualmente molto
frastagliato. La famiglia XBB è ormai nettamente dominante a
livello globale, tuttavia convivono diverse sottovarianti
appartenenti a questo ceppo senza che nessuna di esse abbia
preso, per il momento, il sopravvento. La variante Kraken
(XBB.1.5), che ha dominato la scena per i primi mesi dell'anno,
è in calo e oggi è responsabile di circa un terzo dei casi
globali. In crescita, invece, la variante Arturo (XBB.1.16) che
nell'ultima rilevazione è quasi al 18% e, soprattutto, Hyperion
(XBB.1.9.1) ormai sopra il 19%. Tra le altre sottovarianti della
famiglia XBB, XBB.1.9.2 e XBB.2.3 sono intorno al 7%.
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