Neuralink, la startup di Elon Musk
nata nel 2016 con lo scopo di far comunicare il cervello umano
con il computer, cerca volontari. L'azienda, che a maggio scorso
ha ricevuto l'ok dall'Fda dopo diversi dinieghi, ha dichiarato
di aver ricevuto il via libera "da un comitato di revisione
istituzionale indipendente" per iniziare il reclutamento per il
primo trial clinico destinato ai pazienti affetti da paralisi.
"Siamo entusiasti di annunciare che è aperto il reclutamento per
il nostro primo studio clinico sull'uomo. Se soffri di
quadriplegia a causa di una lesione del midollo spinale
cervicale o di sclerosi laterale amiotrofica (Sla), potresti
essere idoneo", si legge sul profilo Twitter e sul sito di
Neuralink.
La sperimentazione è stata ribattezzata Prime Study (acronimo
di Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface) e
punta a valutare la sicurezza dell'impianto e del robot
chirurgico "per consentire alle persone con paralisi di
controllare i dispositivi esterni con il pensiero". Lo studio è
condotto dopo il via libera dei dispositivi sperimentali
"concessa dalla Fda nel maggio 2023 - sottolinea Neuralink - e
rappresenta un passo importante nella nostra missione di creare
un'interfaccia cerebrale generalizzata per ripristinare
l'autonomia di chi ha bisogni medici irrisolti".
Intanto, secondo il sito Business Insider, negli Stati Uniti
un gruppo che sostiene la ricerca scientifica etica, il
Physicians Committee for Responsible Medicine (Pcrm), ha chiesto
alla Sec di indagare su Elon Musk per la sua recente
affermazione secondo cui nessuna scimmia è morta a causa del
chip cerebrale di Neuralink. Lo stesso comitato, lo scorso anno,
aveva rivelato di aver ottenuto documenti dalla Davis
University, in California, dove sono stati condotti gli
esperimenti di Neuralink: mostravano come le scimmie
sperimentassero "sofferenze estreme a causa della cura e degli
impianti sperimentali altamente invasivi", spiega il Pcrm.
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