Per la prima volta in Italia un
paziente impiantato con un device di assistenza meccanica, è
stato fatto camminare e riabilitare prima di essere sottoposto
ad impianto al cuore. L'innovazione nell'Azienda ospedaliero
universitaria delle Marche, nel Dipartimento di Scienze
Cardiovascolari, eccellenza a livello nazionale, con il dottor
Marco Marini (responsabile SOS Utic) della Struttura
organizzativa dipartimentale di Cardiologia e Utic diretta da
Giampiero Perna.
Si tratta di un paziente di 60 anni che ha subito un grave
choc cardiogeno secondario a infarto miocardico il quale,
nonostante fosse stato rivascolarizzato in emergenza, ha
sviluppato una grave disfunzione cardiaca. La mortalità a 30
giorni di questi pazienti, ricorda l'Aou delle Marche, è di
circa l'80%. Per salvare la vita del paziente sono state usate
le tecnologie d'avanguardia disponibili nella struttura partendo
da un contropulsatore, passando per Impella Cp e 5.5, fino all'
impianto di un'assistenza meccanica al circolo definitiva.
Dopo un lungo decorso in ospedale, il 60enne presentava
un'importante perdita di tono muscolare e decondizionamento per
cui i cardiologi e i cardiochirurghi hanno deciso di impiantare
il dispositivo di assistenza meccanica (Impella 5.5) per
stabilizzare il più possibile il paziente e riabilitarlo. Il
paziente è stato fatto allenare con un cicloergometro da letto
dedicato, strumento che poche strutture in Italia hanno, e poi
fatto camminare mentre la funzione cardiaca era assistita dal
dispositivo: un'innovazione nella gestione del paziente. Dopo 20
giorni di riabilitazione il paziente è stato sottoposto ad
intervento cardiochirurgico, di impianto di assistenza meccanica
al circolo definitiva (Lvad) , dall'equipe della Sod
Cardiochirurgia diretta dal professor Marco D'Eusanio. Viste le
buone condizioni generali è stato estubato dopo una brevissima
degenza in Terapia Intensiva Post Operatoria Cardiochirurgica
guidata dal dottor Cristopher Munch. Il decorso post operatorio,
terminato in Utic, è stato relativamente breve e dopo circa un
mese il paziente è stato dimesso ed è tornato a casa.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA