Creato uno strumento basato
sull'intelligenza artificiale (AI) che analizza immagini di
risonanza magnetica cerebrale per la diagnosi di deficit di
attenzione/iperattività (ADHD): il sistema rintraccia differenze
nette nel cervello di adolescenti col disturbo, precisamente in
nove tratti di materia bianca, ovvero le fibre nervose. I
risultati dello studio saranno presentati oggi al meeting
annuale della Radiological Society of North America (RSNA).
L'ADHD è un disturbo comune spesso diagnosticato in età
infantile e persistente nell'età adulta. Secondo dati dei
Centers for Disease Control and Prevention negli Usa si stima
che 5,7 milioni di bambini e adolescenti tra i 6 e i 17 anni ne
soffrano.
"Il disturbo si manifesta spesso in età precoce e può avere
un impatto notevole sulla qualità della vita", spiega il
coautore dello studio Justin Huynh, dell'Università della
California, San Francisco. "È sempre più diffuso tra i giovani,
anche a causa dell'uso eccessivo di smartphone e altri
dispositivi molto distraenti".
I bambini con ADHD possono avere difficoltà a prestare
attenzione, a controllare comportamenti impulsivi o a regolare
l'attività. Diagnosi e intervento precoci sono quindi
fondamentali. Ma la diagnosi è difficile e si basa su test non
oggettivi: c'è un bisogno insoddisfatto di misure più oggettive
per la diagnosi.
Lo studio coinvolge oltre 11.000 adolescenti. I dati di
imaging cerebrale includevano un tipo specializzato di risonanza
magnetica. Il team ha selezionato un gruppo di 1.704 individui
con e senza ADHD. Utilizzando le scansioni, i ricercatori hanno
confrontato la materia bianca nel cervello. Le immagini di 1.371
individui sono state utilizzate per addestrare lo strumento di
intelligenza artificiale a distinguere i giovani con ADHD da
quelli senza Il sistema è stato poi testato su 333 giovani, tra
cui 193 con ADHD e 140 senza. Con l'aiuto dell'IA, i ricercatori
hanno scoperto che nei pazienti con ADHD presentano differenze
significative in nove tratti di materia bianca. "Queste
differenze non sono mai state viste prima a questo livello di
dettaglio", spiega Huynh. "In generale, le anomalie osservate
nei nove tratti di materia bianca coincidono con i sintomi
dell'ADHD".
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