Si mobilita il mondo legato ai
disturbi dell'alimentazione dopo che nella legge di bilancio non
è stata inserita la proroga del fondo da 25 milioni di euro
destinato al settore e in scadenza il 31 ottobre. Se le misura
non verrà prorogata rischiano infatti di "chiudere" molti dei
servizi sanitari per la cura di queste patologie.
Le 40 associazioni dei familiari dei pazienti hanno già
scritto al ministro della Salute Orazio Schillaci e alla
presidente del Consiglio Giorgia Meloni per chiedere la proroga
degli stanziamenti e una mobilitazione è in atto anche tra gli
operatori. A dirlo all'ANSA è Laura Dalla Ragione, una delle
massime esperte dei disturbi dell'alimentazione e referente per
l'Umbria della rete che si occupa della loro cura, nonché
consulente del ministero. "Se non si troverà una soluzione molti
servizi dovranno chiudere e in tanti si troveranno senza
assistenza" ha spiegato.
"Nessuno si aspettava che il fondo non venisse prorogato -
ha detto Dalla Ragione - perché veniva dato per scontato da
tutti. E' stata una sorpresa per tutti, compreso lo stesso
ministero della Salute che si è già attivato. Speriamo che la
decisione legata alla mancata proroga venga rivista in
Parlamento".
Dalla Ragione ha ribadito che la diffusione dei disturbi
dell'alimentazione "è in costante crescita". "Si stima - ha
proseguito - che in Italia ne sia affetto da 3 milioni e 200
mila persone (oltre 18 mila in Umbria). Una vera e propria
epidemia che dopo il Covid sta coinvolgendo fasce d'età sempre
più basse, anche tra 8 e 12 anni che rappresentano il 30 per
cento dei soggetti colpiti".
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