La protonterapia e l'adroterapia sono trattamenti che impiegano fasci di protoni o adroni, come ad esempio ioni di carbonio, per irraggiare con precisione e curare diverse forme di cancro, riducendo al minimo i danni ai tessuti e agli organi sani circostanti. Queste tecnologie, meno invasive rispetto ad altre, come la radioterapia, stanno rapidamente diffondendosi in molte nazioni del mondo con risultati eccellenti nel trattamento di tumori, ad esempio, nel cervello o negli occhi.
"L'Italia vanta una posizione di primo piano in questo settore con il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (Cnao) di Pavia, una eccellenza mondiale che offre fasci sia di protoni che di ioni di carbonio da molti anni. Inoltre, ci sono il Centro di Protonterapia di Trento e il centro Catana di Catania", ha dichiarato l'Ambasciatore Dante Brandi a Singapore.
"La realizzazione di questi centri - ha proseguito - è stata resa possibile grazie alla consolidata conoscenza delle tecniche di accelerazione delle particelle dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.Singapore, sebbene abbia fatto il suo ingresso nel settore della protonterapia solo recentemente, ha aperto già in due anni tre strutture operative presso altrettanti ospedali. Attualmente, Singapore si distingue come il Paese con la più alta densità di postazioni di terapia (6) pro capite nel mondo.
Il nuovo Centro di Protonterapia Goh Cheng Liang presso il National Cancer Centre di Singapore, recentemente visitato dall'addetto scientifico dell'Ambasciata Nicola Bianchi, è dotato delle tecnologie più avanzate e di quattro postazioni di terapia, oltre a numerosi laboratori di ricerca e sviluppo."La consolidata esperienza dell'Italia nel campo della protonterapia e dell'adroterapia può sicuramente contribuire in modo significativo allo sviluppo di queste tecnologie a Singapore e in tutto il Sud-Est Asiatico, regione in rapida espansione. A conferma di ciò, a giugno, si terrà qui a Singapore la conferenza più importante del settore, con il Prof. Marco Durante, un italiano, come Chairman, e la partecipazione attiva di numerosi ricercatori italiani tra i oltre mille attesi da tutto il mondo",
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