L'ospedale di Fermo all'avanguardia
con il nuovo pacemaker senza fili. Il 25 luglio presso
l'ospedale Murri è stato effettuato con successo il primo
impianto di un nuovo modello di pacemaker senza fili,
completamente dentro al cuore, dotato di una batteria che dura
oltre 15 anni, ma più piccolo di una batteria mini stilo.
L'intervento è stato eseguito dalla Cardiologia diretta da Maria
Vittoria Paci e con la supervisione e collaborazione di Antonio
Dello Russo e del suo team.
"La nostra Cardiologia - spiega il direttore generale Ast
Fermo, Roberto Grinta - è un'eccellenza e un vanto per tutto il
Fermano. Un reparto che continua a crescere, al passo con le
nuove frontiere medico-specialistiche e con le richieste
dell'utenza. Non posso non ringraziare Paci e tutta la sua
equipe per i progressi registrati. Ringrazio anche la direzione
generale dell'Azienda ospedaliera universitaria delle Marche e i
suoi professionisti per la proficua collaborazione in campo
aritmologico e sull'emodinamica, ambito per il quale voglio
ringraziare anche la direzione generale dell'Inrca".
"Stiamo investendo molto nella sanità del Fermano, dotando
questo territorio delle più moderne tecnologie che, in mano a
professionisti competenti come quelli che abbiamo nel nostro
Sistema Sanitario Regionale, permettono di compiere grandi passi
avanti nel trattamento di molte patologie - dichiara il
vicepresidente della Giunta e assessore alla Sanità della
Regione Marche, Filippo Saltamartini - Una risposta concreta
alle esigenze di salute dei marchigiani. Grazie alla nostra
Giunta le eccellenze non sono più accentrate solo in pochi
territori, ma sono diffuse in ogni provincia".
Il nuovo pacemaker, denominato Aveir Vr, è indicato per il
trattamento di pazienti con bradiaritmie cardiache.
Differentemente dai pacemaker tradizionali che vengono
impiantati in una tasca sottocutanea pettorale e trasmettono gli
impulsi al cuore attraverso dei fili, detti elettrocateteri,
questo pacemaker è un dispositivo totalmente intracardiaco
quindi invisibile, dal peso di qualche grammo e volume di 1 cc,
che viene introdotto attraverso la vena femorale e fissato
direttamente all'interno del ventricolo destro.
Il nuovo dispositivo, usato per la prima volta a Fermo, è
dotato di una batteria che supera i 15 anni di durata, ed ha un
design ed un sistema di fissaggio che consentono, al termine
della durata della batteria, di estrarlo e sostituirlo con un
nuovo dispositivo.
"Siamo molto soddisfatti di aver portato anche a Fermo questa
importante innovazione tecnologica - dichiara Paci - La terapia
con Pacemaker è consolidata, presente a Fermo da tanti anni con
circa 180 pazienti trattati ogni anno, ma esistono casi in cui
l'utilizzo di un pacemaker tradizionale non è indicato, per
esempio perché il paziente è ad alto rischio infettivo o perché
i normali accessi venosi non sono utilizzabili.
L'introduzione della tecnologia di Pacemaker "senza fili"
detti leadless, risolve queste problematiche e consente di
trattare pazienti selezionati con una soluzione estremamente
innovativa, adatta anche ai più giovani, vista la longevità
della batteria".
L'impianto si è svolto senza problemi, è durato poco meno di
un'ora ed ha visto la collaborazione tra l'equipe della
Cardiologia di Fermo (composta da Alessandro Marziali con
infermieri dedicati ed Aritmologia di Ancona, che è stata tra i
primi centri italiani ad introdurre l'uso di questo
dispositivo).
"Questo modello di collaborazione, che stiamo sperimentando
da alcuni mesi per l'aritmologia e da oltre un anno per
l'emodinamica- sottolinea Paci - è estremamente virtuoso: ci
consente di fornire piena assistenza ai pazienti fermani, senza
doverli trasferire ad Ancona, accrescendo l'esperienza del team
interno".
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