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Il rumore in città può aumentare il rischio di infarto

Il rumore in città può aumentare il rischio di infarto

Studio, specie nei giovani senza fattori di rischio

ROMA, 27 agosto 2024, 17:44

Redazione ANSA

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L'eccesso di rumore delle città aumenta il rischio di infarto specie tra i giovani con bassi fattori di rischio tradizionali, lo dicono i dati di due studi presentati al Congresso Esc 2024: "Lo studio Decibel-Mi mostra che i pazienti giovani di età inferiore ai 50 anni che hanno avuto un infarto erano stati esposti a livelli più elevati di rumore rispetto alla popolazione generale".
    "Riconoscere il rumore come fattore di rischio per il cuore colma una lacuna critica e sottolinea la necessità di strategie di salute pubblica per ridurre l'inquinamento acustico, migliorando così la salute cardiovascolare nelle popolazioni giovani", spiega l'autore Hatim Kerniss del Gruppo Clinico Gesundheit Nord a Brema. Lo studio Decibel-Mi ha coinvolto 430 pazienti di età inferiore ai 50 anni residenti a Brema, ricoverati in un centro cardiaco locale per infarto. Calcolando i loro livelli di esposizione al rumore residenziale, i ricercatori hanno osservato una maggiore incidenza di esposizione al rumore rispetto alla popolazione generale nella stessa regione. I pazienti con infarto e senza fattori di rischio tradizionali come il fumo o il diabete, hanno mostrato un'esposizione significativamente elevata al rumore.
    Il secondo studio, Envi-Mi, ha valutato l'impatto dell'esposizione al rumore ambientale sulla prognosi dopo un primo infarto. "Nello studio, abbiamo trovato una forte associazione tra l'esposizione al rumore urbano, in particolare di notte, e una prognosi peggiore dopo un anno dal primo infarto", spiega l'autrice Marianne Zeller dell'Università di Borgogna e dell'Ospedale di Digione, Francia. Lo studio ha coinvolto 864 pazienti ospedalizzati per un infarto. Al follow-up a un anno, il 19% ha presentato un evento avverso cardiovascolare maggiore. I livelli giornalieri di esposizione al rumore misurati presso l'indirizzo di casa di ciascun paziente (livello medio di rumore in decibel pesati A [dB(A)]: 56,0 nel corso di 24 ore e 49,0 di notte) sono stati considerati moderati e rappresentativi di una gran parte della popolazione europea. È stato osservato un aumento del 25% del rischio di altri eventi cardiovascolari gravi per ogni aumento di 10 dB(A) del rumore durante la notte, indipendentemente dall'inquinamento atmosferico e altri fattori.
    "Questi dati forniscono alcune delle prime indicazioni che l'esposizione al rumore può influenzare la prognosi dopo un infarto", conclude Zeller.
   

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