Chi vive in zone molto trafficate ha
un maggior rischio di soffrire di problemi di fertilità, sia a
causa dell'inquinamento atmosferico sia a causa di quello
acustico. È la conclusione a cui arriva una ricerca coordinata
da ricercatori del Danish Cancer Institute di Copenhagen, in
Danimarca, e pubblicata sul British Medical Journal.
"L'infertilità è un grave problema di salute nel mondo, che
colpisce una coppia su sette tra quelle che cercano di
concepire", spiegano i ricercatori. Da tempo sono emersi
sospetti sugli effetti negativi dell'inquinamento sulla qualità
dello sperma e sulle probabilità di successo dei trattamenti per
l'infertilità. La nuova ricerca ha voluto approfondire questo
legame, aggiungendo un altro potenziale fattore di rischio: il
rumore. Sulla base dei dati relativi a circa 40 mila persone, i
ricercatori hanno scoperto che l'esposizione ad alti livelli di
polveri sottili PM2.5 comporta un aumento del rischio di
infertilità nell'uomo a partire dai 30 anni di età, quantificato
in un +24% per ogni incremento di 2,9 µg/m3 di PM2.5. Le donne
con più di 35 anni sono invece quelle che soffrono di più gli
effetti del rumore sulla fertilità, con un aumento del rischio
del 14% per ogni aumento di 10,2 decibel del livello medio di
rumore. Il rumore non sembra avere invece conseguenze sulle
donne più giovani. Di piccola entità e limitati agli over-37,
invece, gli effetti sugli uomini. "Poiché molti Paesi
occidentali si stanno confrontando con tassi di natalità in calo
e un'età materna alla nascita del primo figlio in aumento, la
conoscenza dei fattori ambientali che influenzano la fertilità è
fondamentale - concludono i ricercatori - Se i nostri risultati
saranno confermati in studi futuri, l'implementazione di
politiche per la mitigazione dell'inquinamento atmosferico e del
rumore potrebbero essere strumenti importanti per migliorare i
tassi di natalità nel mondo occidentale".
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