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Le aziende al lavoro su 20 mila nuovi farmaci

Le aziende al lavoro su 20 mila nuovi farmaci

Previsti 2.000 miliardi di investimenti nei prossimi 5 anni

ROMA, 24 ottobre 2024, 16:54

Redazione ANSA

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Ventimila farmaci in sviluppo nel mondo, 2 mila miliardi di euro di investimenti previsti tra il 2025 e il 2030, l'80% dei quali destinato a reti di ricerca; due miliardi di investimenti solo in Italia nel 2023 con un aumento del 21% in cinque anni. Sono alcuni dei numeri dell'industria farmaceutica presentati nel corso della seconda edizione del Forum Incyte sulla Ricerca tenutasi oggi a Roma.
    L'incontro, che ha coinvolto rappresentanti delle imprese, insieme a quelli di istituzioni, università e Terzo settore, si è focalizzato sull'importanza di una strategia nazionale a supporto della ricerca, capace di attrarre investimenti ma anche di trattenere i talenti.
    "La ricerca scientifica è motore di innovazione e i protagonisti di questa attività sono proprio i giovani", ha dichiarato Chiara Ambrogio, professore ordinario all'Università di Torino. "Creare percorsi di formazione innovativi e infrastrutture di ricerca capaci di attrarre e trattenere i ricercatori è prioritario per garantire la competitività della nostra comunità scientifica", ha aggiunto.
    In questo scenario l'industria farmaceutica può giocare un ruolo importante, ha affermato il presidente di Assobiotec Fabrizio Greco: "Ad oggi, però, l'Unione Europea sta perdendo competitività, soprattutto nella Ricerca & Sviluppo, dove nel 2023 gli USA hanno investito il 52% del totale globale, mentre l'Europa solo il 16%", ha affermato. "Se guardiamo poi all'Italia, la fotografia è di un Paese leader nella produzione farmaceutica, con il 18% del totale europeo, ma con solo il 6% degli investimenti continentali in R&S".
    "Investire in ricerca significa credere nel futuro e l'UE deve fare di più, con politiche per l'attrattività e regole competitive sulla proprietà intellettuale, per invertire una tendenza che la vede perdere quote degli investimenti mondiali", gli ha fatto eco Carlo Riccini, vicedirettore generale di Farmindustria.
   

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