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Anche in Sardegna sciopero della fame per legge su fibromialgia

Anche in Sardegna sciopero della fame per legge su fibromialgia

"Patologia grave ma dobbiamo pagarci visite ed esami"

CAGLIARI, 22 novembre 2024, 09:28

Redazione ANSA

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Anche in Sardegna arriva lo sciopero della fame a staffetta promossa dall'associazione Aisf per una legge sul riconoscimento della fibromialgia, nei Lea (livelli essenziali di assistenza). "Un governo cieco, sordo e muto - si legge in una nota - per ora e ancora ora. Ricordiamo che la patologia è stata riconosciuta dall' Oms già negli anni Novanta, come patologia muscolo-scheletrica invalidante".
    Barbara Figus, 53 anni, operatrice sanitaria di Villanovaforru, in prima linea. "Ho aderito personalmente allo sciopero - ha detto anche a nome del Comitato Fibromialgici Sardi - devo dire con grande difficoltà sperando di svegliare qualcuno che invece dorme da anni ormai". La staffetta è partita da Sassari. E ora è arrivata nel Medio Campidano. Lo sciopero è durato ventiquattro ore: un digiuno, anche a causa della necessità di medicinali per le terapie, non facile. "Per il fatto che la patologia non rientri nei Lea - spiega all'ANSA - i pazienti fibromialgici devono pagare tutto quello che fanno, quindi tutto l'iter sia per la diagnosi, sia per sia per eventuali cure: tutto è a pagamento, visite, esami".
    Aisf ha organizzato una manifestazione nazionale a Roma. "Ma continuiamo a essere invisibili, la fibromialgia ormai è denominata una malattia invisibile. e noi ci stiamo ribellando a questo punto. Quando finirà la protesta? Non lo so,perché sinceramente stanno aderendo tantissime persone, quindi noi credo che ci fermeremo quando ci daranno delle risposte: spero presto, perché ormai è passato veramente, veramente troppo tempo".
   

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