Il Servizio Sanitario Nazionale
riconosce e rimborsa ufficialmente la combinazione di
immunoterapie 'dual block' nivolumab-relatlimab come terapia di
prima linea del melanoma avanzato (non resecabile o metastatico)
negli adulti e negli adolescenti di età pari o superiore a 12
anni. E' quanto reso noto durante il doppio evento
'Immunotherapy' e 'Melanoma Bridge', in corso a Napoli,
precisando che la combinazione dei due farmaci, terapia definita
'dual block', consente di aumentare del 25% la sopravvivenza. A
consacrare questa combinazione di farmaci, precisa un
comunicato, è stata la recente pubblicazione del trattamento in
Gazzetta Ufficiale, dopo l'approvazione dell'Agenzia Italiana
del Farmaco (Aifa) sulla base dei dati favorevoli dello studio
di Fase 2/3 Relativity-047, i quali indicano che la combinazione
nivolumab-relatlimab raddoppia la sopravvivenza dei pazienti.
"Una nuova arma si aggiunge ufficialmente alla lotta contro
il melanoma, la forma più aggressiva di tumore alla pelle -
commenta Paolo A. Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma
oltre che direttore dell'Unità di Oncologia Melanoma,
Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell'Istituto
Pascale di Napoli -. Il melanoma metastatico è la forma più
letale della malattia che si manifesta quando il tumore si
diffonde dalla pelle ad altri organi. Tuttavia, grazie
all'introduzione dell'immunoterapia il melanoma metastatico è
diventato sempre più curabile tanto che, ad oggi, oltre la metà
dei pazienti con questo tumore avanzato è vivo a 10 anni dalla
diagnosi. Con l'approvazione della combinazione
nivolumab-relatlimab si punta a migliorare ancora di più questi
risultati". "Nello studio di fase 2/3 RELATIVITY-047, che ha
valutato la combinazione nivolumab-relatlimab rispetto al solo
nivolumab in 714 pazienti con melanoma metastatico o non
resecabile in stadio 3 o 4 non trattato in precedenza, è emerso
che l'associazione tra l'immunoterapico e l'anticorpo ha
aumentato del 25% la sopravvivenza mediana libera da
progressione, rispetto alla monoterapia che era uno standard di
cura consolidato - sottolinea Ascierto -. Inoltre, gli effetti
collaterali con l'associazione nivolumab-relatlimab sono stati
di poco più rispetto alla monoterapia con nivolumab. Questo
significa che la nuova coppia immunoterapica diventa un
ulteriore standard di cura per i pazienti con melanoma avanzato
non operabile anche qui in Italia". Il melanoma rappresenta il
terzo tumore più frequente sia negli uomini che nelle donne
under-50 anni ed è un tumore che avanza: in Italia si registrano
ogni anno circa 12.700 nuovi casi di melanoma, con un'incidenza
in continuo aumento anche nella popolazione più giovane, sotto i
40 anni.
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