I nuovi farmaci per il trattamento del diabete e dell'obesità - i cosiddetti agonisti del recettore del GLP-1 - non sono efficaci solo per il controllo di queste patologie, ma potrebbero anche favorire la fertilità maschile migliorando la motilità degli spermatozoi. È quanto suggerisce una ricerca condotta all'Università di Padova da un'equipe di ricercatori guidati da Carlo Foresta, presidente della Fondazione Foresta, e presentata durante il XXXIX Convegno di Endocrinologia e medicina della riproduzione in corso a Padova.
"La ricerca sta ampliando l'uso di questi farmaci non solo per obesità e diabete, ma anche per altre condizioni associate, come l'infertilità maschile", spiega Foresta. "Il recettore del GLP-1 infatti non solo è presente in quegli organi di interesse metabolico, ma anche a livello del testicolo e degli spermatozoi".
Nel corso dello studio i ricercatori hanno confermato la riduzione della qualità del liquido seminale delle persone obesi. Hanno quindi valutato se queste nuove molecole potessero avere un'azione diretta sulle cellule spermatiche, scoprendo che, a seguito a stimolazione in vitro del recettore del GLP-1, la motilità degli spermatozoi aumenta significativamente. Ciò avviene attraverso una modifica della struttura della membrana dello spermatozoo che si realizza con una importante riduzione del colesterolo di membrana, noto nemico della motilità spermatica.
"Interventi farmacologici innovativi, come i recenti agonisti del recettore del GLP-1, rappresentano un'importante risorsa terapeutica", aggiunge Foresta. "Tuttavia devono essere integrati con strategie preventive, educazione sanitaria e cambiamenti nello stile di vita. L'attenzione verso le complicanze dell'obesità, inclusa l'infertilità maschile, sottolinea l'importanza di un approccio multidisciplinare nella gestione di questa patologia", conclude Foresta.
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