Trattata con cellule CAR-T una
paziente adulta, la prima in Italia, con malattia reumatica
resistente alle cure, la sclerosi sistemica (sclerodermia), la
prima arruolata nel trial CATARSIS, uno studio di frontiera di
fase I/II promosso da Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS in
collaborazione con il Bambin Gesù di Roma, della durata di 2
anni che prevede di arruolare in tutto 8 pazienti adulti (dei
quali 6 presso il Gemelli e 2 presso l'Ospedale pediatrico), con
una patologia autoimmune sistemica che non risponde ai comuni
trattamenti. Lo studio è cofinanziato dal Ministero della
Salute.
Le CAR-T utilizzate nello studio sono prodotte presso
l'Officina Farmaceutica del Bambino Gesù, coordinata da Franco
Locatelli, Ordinario di Pediatria dell'Università Cattolica e
Direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia e Terapia
Cellulare e Genica del Bambin Gesù, spiega Maria Antonietta
D'Agostino, Ordinario di reumatologia della Cattolica e
direttore della UOC di Reumatologia del Gemelli che dirige lo
studio.
Il trial è condotto in collaborazione con il Centro Trial
Oncoematologico, dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù IRCCS. La
paziente ha ricevuto le cellule CAR T la vigilia Natale.
"CATARSIS è il primo studio accademico di fase I in Italia,
volto a trattare patologie autoimmuni mediate da linfociti B con
cellule CAR T dirette contro la molecola CD19 espressa sulla
superficie di questi linfociti - afferma D'Agostino -. Un
traguardo importantissimo per i pazienti con patologie gravi che
finalmente possono ambire a sconfiggere la loro malattia, grazie
al 'reset' del sistema immunitario, indotto da tale terapia".
Locatelli ha già trattato 5 pazienti pediatrici con malattie
autoimmuni. Nel mondo sono stati trattati finora con CAR-T solo
una cinquantina pazienti con malattie reumatologiche, la maggior
parte dei quali in Germania, dal gruppo di Georg Schett
dell'Università di Erlangen (Frederich Alexander) e visiting
professor presso l'Università Cattolica, il primo nel mondo a
trattare queste patologie con CAR-T e che sta portando avanti,
in questo momento, lo studio CASTLE, 'gemello' del CATARSIS.
"Dopo i risultati di grande rilevanza ottenuti nei 5 pazienti
pediatrici, sostiene Locatelli, il caso della paziente adulta
apre un'ulteriore frontiera e documenta l'importanza d'investire
sempre più come Paese in ricerca clinica avanzata".
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