"In situazioni di emergenza occorrono
provvedimenti di emergenza in grado di fornire risposte
immediate ai cittadini. La misura straordinaria con cui la
Regione Calabria ha permesso il reclutamento di medici cubani,
chiamati a dare sostegno al sistema sanitario regionale, va in
questa direzione: garantire a chi vive in zone periferiche e
aree marginali, come possono essere alcuni comuni montani, il
diritto all'assistenza sanitaria". Così il Presidente di Fiaso
Giovanni Migliore in merito all'accordo firmato dal Presidente
della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per il reclutamento di
circa 500 medici provenienti da Cuba per colmare la carenza di
personale nella regione.
Per Migliore il problema della mancanza di medici in corsie
risale al 2004 con la norma che ha introdotto il blocco del
tetto di spesa per le aziende sanitarie e ospedaliere. "A fronte
di bisogni sempre più diffusi - afferma - la possibilità di
spesa in personale per le aziende è ancorata a parametri vecchi
ormai di 20 anni. A questo va aggiunto l'imbuto formativo che ha
ridotto il numero di medici specialisti a disposizione del
sistema sanitario, risolto con l'aumento delle borse di
specializzazione ma il cui effetto si avrà solo tra 4-5 anni".
"Purtroppo - conclude - molti bandi di concorso in alcune aree
sono andati deserti e per questo come Fiaso abbiamo proposto che
venga riconosciuto agli specialisti della medicina d'urgenza una
indennità per lavorare nei pronto soccorso situati in aree
critiche. Finora abbiamo messo in campo, come aziende,
provvedimenti per tamponare l'emergenza e garantire a tutti i
cittadini cure e assistenza. L'alternativa sarebbe stata
smantellare alcuni servizi o presidi sanitari. Ben venga,
dunque, l'aiuto in emergenza dei medici da Cuba. Servono, però,
adesso una risposta e una soluzione strutturale che non possono
che arrivare dal governo, prima fra tutte lo sblocco dei tetti
di spesa che ci consentano di assumere a tempo indeterminato
tutto il personale disponibile".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA