Compensi più alti per chi lavora nei
pronto soccorso (PS) e possibilità per le Aziende sanitarie e
ospedaliere di reclutare nelle aree di emergenza-urgenza anche
medici non specialisti per far fronte alla carenza di organico.
Sono alcune delle proposte della Federazione italiana aziende
sanitarie e ospedaliere (Fiaso) per far fronte alle criticità
del settore. Le proposte sono emerse nel corso dell'evento
'Emergenza-urgenza, criticità attuali e soluzioni a breve e
medio-lungo termine' promosso oggi a Napoli da Fiaso Campania.
"Ci troviamo di fronte a una situazione di grave emergenza:
sempre più concorsi banditi vanno deserti" e, "come emerge da
una recente rilevazione della Simeu (la Società Italiana della
medicina di emergenza-urgenza, ndr), nel 2022 circa 600 medici
di emergenza-urgenza hanno scelto di dimettersi dai PS", ha
spiegato Giovanni Migliore, presidente di Fiaso. Per Migliore le
cause sono da ricercare negli estenuanti carichi di lavoro e
nelle retribuzioni ancora insufficienti per i professionisti che
lavorano in prima linea.
Per superare queste criticità, secondo il presidente Fiaso,
occorre "un provvedimento straordinario, che resti in vigore per
24-36 mesi e consenta di assumere nei PS sia i laureati in
Medicina e Chirurgia abilitati all'esercizio della professione,
sia gli specializzandi in regime di libera professione, durante
il loro percorso formativo".
Il presidente della Fiaso si dice anche favorevole a una
proposta di legge come quella approvata lo scorso 20 ottobre in
Calabria, tanto che ne auspica l'adozione anche da parte delle
altre regioni. Le misure introdotte, "come la retribuzione
accessoria per i medici che effettuano turni aggiuntivi nelle Uo
di pronto soccorso e di anestesia e l'apertura ai medici in
formazione specialistica assunti dalle Aziende", secondo
Migliore "avranno una ricaduta positiva su tutto il sistema".
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