La digitalizzazione e l’innovazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale. Queste le direttrici con cui grazie ai fondi europei si ha l’opportunità di riorganizzare l’SSN. Se n’è parlato nel corso del workshop nazionale dell’Associazione italiana ospedalità privata, Aiop: “PNRR: le opportunità per la componente di diritto privato del SSN e il ruolo delle Regioni e delle Province Autonome”. Nel corso dei lavori è stata presentata una ricerca dell’Università Bocconi sul “ruolo della componente di diritto privato del SSN per l’implementazione di Next Generation EU”, dalla quale è emersa l’esigenza, “improcrastinabile, di una politica sanitaria nazionale e regionale maggiormente efficace e produttiva, coerente con i bisogni reali del Paese, che al momento trova, però, un freno in alcuni vincoli che, se giustificati in una determinata congiuntura economica emergenziale del Paese, negli anni sono diventati anacronistici”. L’Italia – è stato evidenziato inoltre – è caratterizzata da un SSN riconosciuto in tutto il mondo come uno dei pochi sistemi che, nel garantire la salute come diritto, riesce a raggiungere adeguati risultati in termini di salute e, al contempo, si caratterizza per una spesa sanitaria pubblica, in rapporto al PIL, relativamente contenuta. “E indispensabile -ha specificato la presidente Aiop Barbara Cittadini- una programmazione sanitaria di più ampio respiro, nella quale anche le Regioni e le Province Autonome siano chiamate a svolgere un ruolo concreto, soprattutto attento ai bisogni reali delle persone. In particolare, sarà fondamentale impiegare in maniera ottimale gli oltre 20 miliardi di euro del Pnrr, ma per farlo serve una riorganizzazione dell’offerta sanitaria, che sia in grado di realizzare un sistema che permetta alle persone di avere una risposta puntuale ai loro bisogni di prevenzione e assistenza, che si prenda cura del malato nella fase acuta, nella cronicità e nella residenzialità sociosanitaria”.
Obiettivo principale della riorganizzazione secondo quanto emerso al workshop sono i fabbisogni reali, rispetto ai quali è necessario sviluppare un’offerta articolata e differenziata, che li soddisfi con efficacia e puntualità. In questo contesto, ha precisato Cittadini, dovrà essere “valorizzato anche il ruolo della componente di diritto privato del SSN, che nella fase pandemica ha dimostrato di essere capace di lavorare in piena sinergia con la componente di diritto pubblico. Il PNRR, quindi, deve poter sostenere l’intero SSN, inteso nella sua totalità di servizio universale dedicato alla salute pubblica, e nelle sue diverse componenti”. “La salute – ha concluso – non può essere più intesa solo come costo per il bilancio pubblico, ma deve essere interpretata come un investimento, ad alta redditività, per il benessere collettivo”.
In collaborazione con:
Aiop - Ass.It Ospedalità Privata