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Con l'impegno nel contrastare il Covid è stato “riconosciuto il ruolo strategico della microbiologia”, ha detto il presidente dell’Amcli Pierangelo Clerici in apertura del 50/o congresso nazionale dei microbiologi clinici italiani. “Abbiamo alle spalle tre anni di lotta contro la pandemia che ha dimostrato l'imprescindibilità della microbiologia e la necessità di non disperdere il patrimonio di conoscenze e di integrazione territoriale per fronteggiare future emergenze sanitarie”.
L'esperienza del Covid, ha aggiunto il microbiologo, “ci insegna che occorre aumentare il monitoraggio e la segnalazione dei casi di infezioni potenzialmente pericolosi per la comunità, implementando il sequenziamento genomico. È questa la strada da seguire per contrastare in modo efficace l'insorgenza di nuovi o riemergenti agenti patogeni pericolosi per la salute dell'uomo”
Ma le sfide per la salute non provengono solo dagli agenti infettivi. “L'antibiotico resistenza torna ad essere la minaccia più grave per la salute pubblica dei prossimi anni”, ha sottolineato Clerici.
“Alla luce della nostra esperienza con il Covid abbiamo saputo implementare l’uso della metagenomica per diagnosticare agenti infettivi ad elevato impatto sanitario”, ha ricordato Paola Stefanelli del Comitato scientifico Amcli.
L'associazione Microbiologi Clinici Italiani è stata costituita nel 1970 ed è articolata su delegazioni regionali. L’associazione scientifica ha sede a Milano ed è attualmente presieduta dal professor Pierangelo Clerici, Direttore dell'unità operativa Microbiologia Asst Ovest Milanese, Legnano. Tra le finalità statutarie di Amcli, lo sviluppo della Microbiologia clinica. Una delle peculiarità della società scientifica è operare attraverso gruppi di lavoro su specifiche materie d’interesse.
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