ROMA, 8 NOV - Tempi troppo lunghi per le stipule dei contratti di ricerca e la mancanza di supporto amministrativo e di found raising. Queste sono le maggiori preoccupazioni dei ricercatori italiani in uno studio realizzato da Fiaso in collaborazione con Farmindustria e l'Altems (l'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell'Università Cattolica di Roma), presentato a Roma nel corso della prima Convention del management sanitario che è stata promossa dalla stessa Federazione.
Il 53% degli sperimentatori lamenta procedure e tempi di stipula per contratti e delibere troppo lunghi, mentre sempre tra i fattori che ostacolano l'attività di sperimentazione, il 67% indica l'assenza di un adeguato supporto amministrativo e il 58% la mancanza di personale dedicato al found raising. Stessa percentuale per le difficoltà di reclutamento di Data manager e personale dedicato alla ricerca, mentre per il 43% un altro ostacolo è rappresentato dall'inadeguatezza delle dotazioni infrastrutturali. Tra i fattori facilitanti invece l'89% indica la presenza di ricercatori competenti, infrastrutture e funzioni dedicate (93%).
Il 16,5% dei ricercatori italiani è impegnato nelle sperimentazioni cliniche dell'area oncologica. Al secondo posto la pediatria (con il 9,6%), seguita dall'ematologia (8,4%), dall'area neurologica (7,9%) e da quella cardiologica (5,6%). Lo studio mostra che le 42 aziende sanitarie che hanno partecipato, "mostrano una crescente attenzione ad una gestione strategica delle sperimentazioni cliniche grazie all'avvio di strumenti gestionali avanzati come i clinical trial centers, dedicati al governo dei complessi processi gestionali sottostanti alle sperimentazioni", commenta Americo Cicchetti, direttore di Altems.
Complessivamente, stando all'analisi, le performance organizzative delle aziende sono più che soddisfacenti. Il 50% delle strutture registra infatti tempi di approvazione delle sperimentazioni da parte dei comitati etici inferiori ai 30 giorni previsti per legge, mentre il 56% delle aziende riesce a firmare la convenzioni entro i 60 giorni previsti dalla normativa e ad arruolare il promo paziente in non più dei 30 giorni fissati come dead line.
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