ROMA - "Troppo spesso il problema delle risorse è venuto prima di quello dell'accesso alle cure e il caso dei fondi per i farmaci innovativi che non sono stati spesi ne è un esempio. Speriamo si possa presto invertire questa tendenza". E' quanto afferma Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale dei Diritti del Malato Cittadinanzattiva, intervenendo alla tavola rotonda 'Qualità, accesso alle cure e diritti dei cittadini', nel corso della Convention organizzata dalla Federazione delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso).
Per il 2017 erano stati stanziati in legge di bilancio due fondi: uno per i farmaci innovativi come gli antivirali contro l'epatite C e un altro per gli oncologici innovativi. Ma 450 milioni di euro di questi fondi non sono stati spesi. "I pazienti che hanno bisogno di farmaci innovativi - precisa Aceti - non mancano quindi questo indica un problema di accesso ed è la dimostrazione di quanto le politiche economiche prevalgano sull'accesso alle cure. I 450 milioni sono rimasti infatti nelle disponibilità delle regioni e adesso verranno ridistribuiti, ma non necessariamente a quello scopo. L'economia ha prevalso sulla garanzia dell'accesso alle cure".
C'è poi il problema non solo di accedere alle cure ma anche di sapere come fare a farlo. "Secondo le segnalazioni che i cittadini fanno alle 330 sedi del Tribunale dirti del malato - sottolinea - non c'è informazione su come accedere ai servizi.
Nel momento in cui ci si preoccupa di fare riforme nessuno si preoccupa di trasferire ai cittadini la riforma svolta. Ad esempio ci sono realtà in cui il paziente viene inserito in un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta), ma non gli viene comunicato". Il Servizio Sanitario Nazionale dovrebbe invece, conclude, "oltre che produrre servizi, informare su come renderli accessibili". (ANSA).
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Fiaso