ROMA - Quali sono gli effetti dell'innovazione tecnologica in sanità? A fare una fotografia dell'evoluzione avuta grazie alla ricerca è, nella Convention Fiaso in corso a Roma, Carlo Nicora, direttore generale dell'Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo. "Oggi 2 persone su 3 alle quali viene diagnosticato un cancro sopravvivono dopo 5 anni: trenta anni fa non arrivavano a 1 su 3 (l'83% dei casi si deve a nuovi farmaci) - spiega - Le persone che vivono con una diagnosi di tumore sono aumentate di 650mila unità in 7 anni, oltre 90mila all'anno. Oggi l'Hiv è diventata una patologia cronica: un ventenne al quale viene diagnosticato ha un'aspettativa di vita di 70 anni". "L'epatite C è curabile, la mortalità delle malattie cardiovascolari è inferiore del 30% in 10 anni".
Nicora ha anche sottolineato come "nel 2020 saranno 5 miliardi le persone che avranno accesso a internet, ma il biennio 2018-2019 porterà la nuova banda larga in aree prive di infrastrutture, come l'Asia e l'Africa. Quando questo arriva nelle politiche della salute determina non un cambiamento marginale ma radicale". Per Stefano Forti (Fondazione Bruno Kessler-Trentino salute 4.0), "rispetto al passato il paziente è sempre più generatore di dati sanitari. Nel prossimo futuro i dati generati dal cittadino supereranno quelli generati nei setting ospedalieri. Questo mette in atto un meccanismo che in passato non c'era. E' uno spazio che il cittadino si sta prendendo e si prenderà".
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Fiaso