Affrontare e supportare la trasformazione in atto nella sanità con tecnologie di ultima generazione per migliorare la qualità delle prestazioni e rispondere alla costante crescita di domanda di salute. E questo al fine di rispondere alle criticità dei sistemi ospedalieri, dalla mancanza di personale, al progressivo invecchiamento del capitale tecnologico, dalla difficoltà di reperimento dei materiali entro le scadenze, fino alla necessità di rispondere a sempre più stringenti standard qualitativi. E’ uno degli obiettivi indicati nel ‘Siemens Healthineers Future Summit - Le nuove frontiere dell’healthcare’, un viaggio in cinque tappe su tutto il territorio nazionale, partito questo pomeriggio da Milano. Nel convegno è stato affrontato il tema del sostegno della rivoluzione digitale in sanità con investimenti per la creazione di piattaforme tecnologiche e competenze che estendano la cura al di fuori delle strutture sanitarie.
Un percorso che, come è stato spiegato nel convegno, va attivato attraverso un utilizzo oculato delle risorse messe a disposizione dal Pnrr. “Per costruire una sanità sostenibile è necessario definire nuovi modelli di assistenza e di erogazione dei servizi che pongano il paziente al centro e con un ruolo attivo nella gestione della propria salute”, ha affermato Roberta Busticchi Presidente e ceo Siemens Healthineers. “L’altra variabile dell’equazione sono gli investimenti nelle tecnologie del futuro e nella digitalizzazione che possano permettere una gestione olistica, efficiente e sostenibile del paziente”. All’interno del convegno, una delle risposte indicate per ridisegnare la sanità territoriale sono i servizi di telemedicina, che contribuirebbero a ridurre gli attuali divari geografici. “Grazie al Pnrr - ha sottolineato nel suo intervento Fabiola Bologna, segretario Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera dei Deputati- è necessario riorganizzare la medicina territoriale con percorsi innovativi nelle Case della Comunità e l’utilizzo della telemedicina all’interno dei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (Pdta) per facilitare l’accesso e la continuità dei servizi e contribuire alla decentralizzazione della medicina.
In questo contesto va rivalutata l’importanza del Fascicolo Sanitario Elettronico”. Secondo Umberto Nocco, Presidente dell’Associazione Italiana Ingegneri clinici, “mi piace parlare della necessità di puntare ad una ‘cultura tecnologica’ che va decisamente oltre la competenza tecnologica”. Infine, per Marco Del Seta, Head of Digital Services Siemens Healthineers “occorrono in prima istanza sistemi di gestione dei dati che creino integrazione dove oggi c’è disgregazione, facilitando l’accesso a questi dati per i pazienti e per il personale che lavora con loro dovunque essi si trovino. E‘ necessario, inoltre, fare affidamento su una infrastruttura che supporti l‘intero patient journey, dalla visita, al percorso ospedaliero, ai nuovi servizi che abbiamo in remoto”.
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