Un insieme di studi coordinati da ricercatori dell'Università di Sydney indica che ritardare il clampaggio del cordone ombelicale, permettendo così alle pulsazioni di sangue dalla placenta di proseguire mentre i polmoni prendono aria, facilita la transizione alla respirazione autonoma e può ridurre di oltre la metà la mortalità dei neonati prematuri. Le conclusioni fanno seguito a oltre un decennio di ricerche su scala internazionale, coordinate da Anna Lene Seidler, che guida il Clinical Trials Centre dell'università stessa. Oltre 100 ricercatori internazionali in materia di trattamento del cordone ombelicale hanno condiviso i loro dati originali con il progetto. La base dati è così diventata una delle più ampie in questo campo di ricerca, con oltre 60 studi che hanno incluso oltre 9000 neonati. "Grazie alla collaborazione di tutti questi ricercatori abbiamo potuto rispondere insieme alla domanda di come migliorare il tasso di sopravvivenza dei nati prematuri", scrive la studiosa sul sito dell'ateneo. "Le nuove conclusioni sono la migliore evidenza che ritardare il clampaggio del cordone ombelicale può aiutare a salvare la vita dei nati prematuri. Stiamo già al lavoro con sviluppatori internazionali di linee guida per assicurare che questi risultati si riflettano in un prossimo futuro in linee guida e pratiche cliniche aggiornate", aggiunge.
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