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Problemi di attenzione sempre più diffusi in età scolare

Problemi di attenzione sempre più diffusi in età scolare

Esperti Sinpia: sono iper stimolati, poco motivati, dormono poco

ROMA, 20 settembre 2024, 11:35

Redazione ANSA

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I problemi di attenzione sempre più diffusi tra bimbi in età scolare, spesso iper stimolati, poco motivati e in carenza di sonno. Non bisogna esagerare con l'apprensione ma neanche sottovalutare il problema. A spiegare come comportarsi sono gli esperti della Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dellAdolescenza (Sinpia) in occasione del trentesimo congresso nazionale in corso a Verona.
    "I meccanismi per mantenere l'attenzione che funzionavano venti anni fa non possono più funzionare ora. Dobbiamo adeguarci al cambio di paradigma, puntando a una minor invasività dei dispositivi digitali nella nostra vita e a lavorare sull'apprendimento cooperativo, che stimola le emozioni", chiarisce Elisa Fazzi, presidente Sinpia e direttore della Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza presso l'Asst Spedali Civili di Brescia.
    Innanzitutto, però, bisogna fare una distinzione tra un disturbo vero e proprio e un problema. "Un conto - spiega all'ANSA Massimo Molteni, responsabile di psicopatologia dello sviluppo dell'Irccs Eugenio Medea di Lecco - è parlare di Deficit di attenzione e iperattività (Adhd), una condizione che ha caratteristiche precise e stime di prevalenza pari al 2-4% dei bambini, secondo gli studi italiani. Questa richiede la presa in cura da parte di uno specialista e adeguate terapie in relazione alla gravità". Un altro conto è parlare di problemi di attenzione: "la difficoltà a mantenere l'attenzione - precisa l'esperto Sinpia - è un problema sempre più diffuso in tutte le fasce di età, ma tra i bambini in fase di apprendimento può avere conseguenze più serie". In questo caso i fattori esterni hanno un peso significativo. "Ad esempio l'uso di dispositivi digitali, social media e videogiochi porta a un'attenzione limitata nel tempo e continuamente spostata da un segmento all'altro". Il primo consiglio è quindi quello di limitare l'esposizione dei bambini, ma i genitori dovrebbero anche ridurre il tempo che loro stessi impiegano in questo modo.
    Tablet e smartphone vanno usati meno di fronte ai figli".
    Una carenza di attenzione può dipendere però anche dalla motivazione. "Sottovalutiamo - osserva Molteni - che nei bambini la vita motivazionale è centrale. La mancanza di motivazione è legata al fatto che le proposte degli adulti spesso sono poco attrattive rispetto a quello che avrebbero sul web e i social, dove tutto viaggia veloce: quando sono posti di fronte a testo scritto e a uno stimolo unico, l'attenzione diventa labile.
    Questo può diventare un ostacolo per il rendimento scolastico".
    Il consiglio, in questo caso, è quello di "aumentare esperienze con attività mirate all'apprendimento cooperativo, dove il valore aggiunto è il gruppo: in questo contesto l'attenzione si amplia e la competizione, che è preponderante nei social, diminuisce".
    Infine, a pesare è anche la mancanza di sonno, concludono gli esperti Sinpia. Quindi di sera tutte le attività stimolanti, specie a livello visivo, vanno eliminate perché peggiorano qualità e quantità del sonno.
   

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