Gengive arrossate e doloranti non
sono solo un problema degli adulti. Anche i bambini, e ancor più
spesso i ragazzi nella preadolescenza, possono soffrire di
gengivite, infiammazione che, se diventa grave e cronica, può
portare alla perdita precoce dei denti. "In particolare, nei
teenager, rispetto ai bambini, si osserva un incremento dei casi
di gengivite spiegabile in parte con il sovrappeso, in parte per
via dei cambiamenti ormonali della preadolescenza", spiega
Leonardo Trombelli, direttore dell'Unità Operativa Universitaria
di Odontoiatria della Ausl di Ferrara.
Studi scientifici concordano nel mostrare una tendenza
all'aumento della gengivite nel periodo della pubertà: questo è
dovuto al cambiamento di stili di vita, in particolare a una
minor attenzione alla pulizia dei denti, in parte anche perché i
genitori iniziano ad avere meno possibilità di intervento. "A
questo - precisa Trombelli - si aggiunge il fattore ormonale: la
pubertà comporta una variazione nei livelli di estrogeni che
hanno un impatto sia sul modo in cui la gengiva risponde ai
batteri, aumentando la risposta infiammatoria anche a una
esposizione minima alla placca batterica. Placca che a causa
della diversa condizione ormonale muta anche la sua
composizione".
La parodontite nei preadolescenti "può esser collegata ad
alcune malattie genetiche o alla presenza di un batterio
(Aggregatibacter actinomycetemcomitans) che causa forme
aggressive di malattia in adolescenti originari del Nord e West
Africa", prosegue Trombelli, coordinatore scientifico del
progetto. Tra i fattori di rischio "c'è poi il fumo di
sigaretta, alla cui abitudine molti giovanissimi si avvicinano
già intorno ai 12 o 13 anni. E ci sono anche quelli di tipo
socio-economico, perché la minor cura del cavo orale è associata
a minori possibilità finanziarie e limitato accesso alle cure".
Proprio per aiutare i giovanissimi in condizioni di disagio
economico a prevenire problemi a denti e gengive è partito, a
fine 2022, il progetto pilota del Polo Odontoiatrico della Casa
della Salute di Ferrara per la valutazione del rischio per carie
e parodontite nei minori. Il programma di prevenzione è rivolto
a bambini tra 4 e 14 anni che vengono istruiti su come prevenire
carie e malattie gengivali. "Abbiamo visitato ad oggi circa 500
bambini e pre-adolescenti. Abbiamo trovato - spiega Giulia
Montemezzo, docente di Igiene Dentale dell'Università di Ferrara
- un livello non ottimale del controllo di placca che si è
tradotto in una presenza di gengivite nel 40% dei pazienti. Ma
il problema è meno frequente da 4 a 9 anni (26%) rispetto alla
fascia 10-14 anni (50%). I dati mostrano poi che la salute
gengivale è più frequente nei minori sottopeso (77%) rispetto a
quelli sovrappeso (54%)".
Il progetto fa parte del Piano di Prevenzione dell'Emilia
Romagna e coinvolge, oltre a odontoiatri e igienisti dentali,
anche medici nutrizionisti e dietisti. "Tutti i pazienti -
spiega Cristina Saletti, direttrice della Struttura di Igiene
Alimenti e Nutrizione del Dipartimento di Sanità Pubblica
dell'Ausl di Ferrara - ricevono una strategia di intervento su
misura, nonché counseling nutrizionale mirato, per individuare
la condizione di sovrappeso o obesità e dare consigli su come
correggerla e prevenirla".
"Abbiamo avuto - conclude Trombelli, esperto della Società
Italiana di parodontolgia e implantologia (Sidp) - una risposta
straordinaria dalle famiglie, a cui stiamo trasferendo la regola
d'oro: l'intervento precoce sulla gengivite è la migliore
prevenzione per la parodontite. Inoltre, individuando il rischio
nel bambino spesso riusciamo anche a suscitare consapevolezza
del potenziale problema nel genitore".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA