Sono efficaci gli antibiotici sistemici per curare la parodontite? "Dottore, ma non possiamo uccidere i batteri con gli antibiotici?". Questa è la classica (e pertinente) domanda che praticamente tutti i pazienti fanno al proprio dentista, dopo aver ascoltato che la causa della parodontite è principalmente batterica. La risposta però è sempre la stessa, e spesso è molto deludente: "No. Gli antibiotici non bastano". Vediamo perché.
La placca batterica (stiamo parlando di un insieme di microrganismi, non di una sola specie) è situata sulla superficie della radice di un dente, in una zona separata dal resto dell'organismo da una barriera epiteliale che protegge le gengive, e quindi considerata "esterna" ad esso. In questa zona nessuna molecola, assunta per bocca e circolante per il nostro corpo attraverso il flusso sanguigno, arriverebbe mai in concentrazione talmente elevata da distruggere la carica batterica presente. Questione di lontananza quindi, ma non solo.
Sempre i batteri in questione sono purtroppo organizzati in colonie protette, il cosiddetto biofilm, il che aumenta enormemente la resistenza a qualsiasi molecola antibiotica.
E allora, come possiamo eliminare questi batteri? In realtà la soluzione è più semplice di quanto si possa immaginare. E' infatti sufficiente disgregare la loro struttura organizzata, e separarli dalla superficie su cui sono depositati, al fine di renderli inermi non solo per i tessuti del dente (rischiando l'instaurarsi di una carie), ma anche per i tessuti che circondano il dente, come gengiva e osso (per i quali il rischio sarebbe invece costituito dalla gengivite e dalla parodontite).
C'e poi una notizia ancora più bella: per disgregare i batteri in questione non serve molta potenza. La semplice azione meccanica delle setole dello spazzolino e dello scovolino, o il passaggio del filo interdentale, sono assolutamente sufficienti a distaccare il biofilm batterico dalla superficie su cui è adeso e a distruggerne l'organizzazione, riducendone la capacità di provocare una malattia (come la parodontite). Se ovviamente il biofilm è presente da molto tempo (diverse settimane o mesi) e magari mineralizzato (il famoso tartaro), allora serviranno strumenti in grado di distruggere anche questa struttura maggiormente resistente. Ma torniamo agli antibiotici: possono comunque essere usati? Il loro utilizzo è a volte indicato, magari per raggiungere alcune specie batteriche che "entrano" nei tessuti, come la gengiva, che circondano il dente. Questo è ancor più vero quando ci troviamo in presenza di eventi acuti conseguenti alla parodontite, come gli ascessi. Rimane, tuttavia e comunque, necessaria un'azione meccanica che disgreghi prima il biofilm batterico. Gli antibiotici non sono quindi efficaci da soli. Gli studi scientifici dimostrano che il loro utilizzo aumenta l'efficacia della sola terapia meccanica, nelle forme di parodontite più gravi ed aggressive, soprattutto in pazienti giovani. La loro indicazione rimane quindi ristretta a pochi e selezionati casi, poiché se da un lato il loro utilizzo migliorerebbe l'efficacia della terapia, dall'altro alimenterebbe la resistenza batterica agli antibiotici stessi, fenomeno che ormai è diventato un problema di sanità pubblica e che va combattuto con un utilizzo razionale di questi farmaci.
Per cui, come per qualsiasi problematica di salute, non assumete gli antibiotici di vostra spontanea volontà, ma solo dopo una valutazione ed una prescrizione medica
Riproduzione riservata © Copyright ANSA