In Toscana non bisogna abbassare la guardia sulla meningite: gli ultimi due decessi, quello della donna 45enne deceduta ieri e quello della 64enne morta oggi, indicano che il focolaio già registrato nel 2015 potrebbe essere ancora attivo. Da qui la necessità che tutti i cittadini residenti nelle aree più a rischio vengano vaccinati, in particolare gli adulti. Dopo l'ultimo caso di decesso per meningite a Firenze, il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Walter Ricciardi, sottolinea l'importanza cruciale della vaccinazione estensiva degli adulti in queste aree, dal momento che tra i bambini, già coperti contro il meningicocco C, non si stanno registrando nuovi casi.
"Al momento rileviamo dei casi sporadici ed il trend è in rallentamento, ma finchè tutta la popolazione della Toscana residente nelle aree più colpite non si sarà vaccinata contro il meningococco C, ci saranno comunque dei rischi", ha affermato Ricciardi all'ANSA. Quest'ultimo caso, ha sottolineato, "è un'ulteriore conferma della necessità della strategia già adottata dalla Toscana, con Iss e ministero della Salute, di vaccinare estensivamente innanzitutto tutti i residenti nelle zone più a rischio per i focolai già registrati".
Proprio grazie alle vaccinazioni, "da inizio anno si è avuto un rallentamento nel trend dei casi in Toscana, ma la guardia deve restare alta: ad ammalarsi infatti non sono in particolare i bambini, già vaccinati contro il meningococco C, bensì - ha avvertito - gli adulti non vaccinati". I bambini infatti, rileva anche il direttore del dipartimento Malattie infettive dell'Iss, Gianni Rezza, "vengono vaccinati contro il meningococco C all'età di un anno, ed un richiamo è poi consigliato durante l'adolescenza perchè col tempo il vaccino perde di efficacia. Questa vaccinazione è presente da circa 10 anni, quindi gli adulti non sono coperti. Per questo - consiglia - nelle aree più a rischio della Toscana è bene vaccinare gli adulti, ma la vaccinazione è consigliata a qualsiasi età".
Dopo un "rallentamento del trend - conferma Rezza - negli ultimi due mesi si è registrato qualche altro nuovo caso e ciò indica che l'iniziale focolaio dello scorso anno potrebbe essere ancora attivo. Dunque, fondamentale è mantenere alta l'allerta e continuare a vaccinare estensivamente". Quanto al ceppo della maggior parte dei casi di meningite registrati in Toscana, "si tratta di meningococco C del tipo ST11, un ceppo - rileva Rezza - che sembra caratterizzato da una maggiore aggressività; per questo il soggetto che si infetta va più facilmente incontro a malattia invasiva".
Diverso il ceppo del meningococco B: "Tale ceppo tende a determinare casi sporadici e soprattutto nei bambini. La vaccinazione anti-meningococco B è stata introdotta nel nuovo Piano nazionale vaccini - ha concluso Rezza - ed è inserita nei Livelli essenziali di assistenza; è dunque una vaccinazione gratuita".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA