ROMA - La cittadinanza italiana ottenuta oggi dal piccolo Alfie rappresenta per lui e per i suoi genitori la possibilità di non dover procedere al distacco dei macchinari in virtù della legge sul biotestamento approvata recentemente dal Parlamento italiano. Nei primi due articoli, infatti, si definiscono "il consenso informato e la posizione dei minori e incapaci, per i quali si prevede un rappresentante legale o un amministratore di sostegno".
Ciò a significare che nel caso di Alfie in Italia saranno i suoi genitori a decidere cosa sia meglio per il loro bambino. Con l'acquisizione della cittadinanza italiana, infatti, si applicherà la legge italiana e in Italia le scelte per quanto riguarda la prosecuzione o meno delle terapie, sono quelle di chi ha la potestà genitoriale. Al contrario, in Gran Bretagna manca una legge sul Fine Vita come la nostra, una legge che serva ad evitare discrezionalità nella gestione di casi come questo. Per tutti gli altri invece per depositare le proprie disposizioni sul fine vita ci si deve rivolgere a un notaio o pubblico ufficiale, ma e' possibile farlo anche davanti a un medico del Servizio sanitario nazionale. Le volonta' sono sempre revocabili ed ognuno potra' disporre il rifiuto dei trattamenti sanitari, incluse la nutrizione e l'idratazione artificiali.
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