Le aziende farmaceutiche si dimenticano dei bambini. A dirlo è Medici senza frontiere (Msf) che, alla vigilia della Giornata mondiale contro l'Aids che si celebra l'1 dicembre, critica il settore farmaceutico per aver trascurato lo sviluppo di farmaci antiretrovirali pediatrici.
I Paesi in via di sviluppo, afferma Msf, "hanno difficoltà a fornire ai bambini sieropositivi i trattamenti raccomandati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), proprio perché le versioni pediatriche di questi farmaci non sono disponibili laddove ce ne sarebbe bisogno. Le aziende farmaceutiche semplicemente non considerano una priorità i bambini con l'HIV, costringendoci a utilizzare trattamenti obsoleti e subottimali, il che rende più difficile per i nostri piccoli pazienti seguire il trattamento e rispettarne l'adesione". Peggio ancora, "la crescente resistenza ai farmaci antiretrovirali esistenti nei Paesi dell'Africa sub-sahariana fa sì che i trattamenti più vecchi potrebbero non funzionare nei neonati e nei bambini che invece hanno urgente bisogno di migliori opzioni di trattamento", spiega Ruggero Giuliani, infettivologo e vicepresidente MSF. L'OMS, ricorda l'organizzazione, "raccomanda a tutti i bambini con diagnosi di HIV di iniziare immediatamente la terapia antiretrovirale. Ma senza formulazioni pediatriche ottimali, i Paesi continueranno ad avere enormi difficoltà ad attuare questa raccomandazione". Infatti, la copertura terapeutica tra i bambini affetti da HIV è, denuncia Msf, "inaccettabilmente bassa, con solo il 52% dei bimbi sieropositivi sotto trattamento nel 2017". Inoltre, nell'Africa sub-sahariana, dove vive il 90% di tutti i bambini sieropositivi, vi sono alti tassi di resistenza ai farmaci antiretrovirali esistenti. Anche per per questo, il tasso di mortalità tra i bambini sieropositivi rimane elevato, specialmente durante i primi quattro anni di vita. Nel 2017, le malattie legate all'AIDS hanno ucciso 110.000 bambini in tutto il mondo. Msf si occupa della cura dell'HIV dal 2000. Nel 2017, ha fornito trattamenti antiretrovirali a 215.900 persone in 27 Paesi tra Africa, Asia ed Europa dell'Est.
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