- In Europa e Nord America nel periodo di passaggio dall'adolescenza all'età adulta si dorme più a lungo, a differenza dei Paesi asiatici in cui si riposa relativamente di meno. Mentre in Oceania prevalgono i ritmi anticipati (si va a letto prima e ci si risveglia al mattino presto), in maniera diametralmente opposta al Medio Oriente, dove questi schemi di riposo sono invece posticipati.
A tracciare una mappa del sonno tra i giovani è uno studio dell'Università di Helsinki, in Finlandia, pubblicato sulla rivista Sleep Medicine. "Le differenze geografiche sono risultate relativamente di lieve entità - spiega Liisa Kuula, autrice principale dello studio - ma simili a quelle osservate in precedenti studi su scala ridotta. La necessità di dormire non varia notevolmente tra le culture, ma le differenze sorgono in termini di tempo riservato al sonno". Per la ricerca sono state prese in esame abitudini di sonno di oltre 17.000 adolescenti e giovani adulti, tra i 16 e i 30 anni, monitorandole per due settimane con l'aiuto di dispositivi Polar Electro, che misurano il riposo con degli accelerometri. È emerso inoltre che anche l'età è un fattore che influenza il sonno: a 30 anni, rispetto ai 16, si 'perdono' ben 24 minuti in media di riposo. Da 7 ore e 53 minuti in adolescenza si passa infatti a 7 e 29. Non solo: a modificarsi sono proprio i ritmi del sonno. Dall'adolescenza e fino ai 24 anni si tende a dormire tardi e a un risveglio mattutino altrettanto con tempi rilassati, mentre dai 25 ai 30 la tendenza si inverte. Un altro fattore determinante è il genere: le ragazze hanno una durata del sonno più lunga rispetto ai loro coetanei maschi e vanno a letto prima.
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