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Metalli pesanti in malati di tumore della Terra dei fuochi

Metalli pesanti in malati di tumore della Terra dei fuochi

Esperti, conferma del legame tra illecita gestione rifiuti e cancro

16 dicembre 2019, 09:34

Redazione ANSA

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Metalli pesanti in malati di tumore della Terra dei fuochi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Metalli pesanti in malati di tumore della Terra dei fuochi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Metalli pesanti in malati di tumore della Terra dei fuochi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Arriva una conferma del legame tra l'illecita gestione dei rifiuti in comuni come Giugliano, nella cosiddetta Terra dei fuochi in Campania, e lo sviluppo di tumori in quelle aree.
    Ricercatori italiani hanno infatti evidenziato concentrazioni elevate e fuori norma di metalli pesanti come cadmio e mercurio nel sangue di pazienti oncologici residenti nella Terra dei Fuochi (dove sono presenti molti siti illegali di smaltimento dei rifiuti che rilasciano nell'ambiente quantità ingenti di metalli pesanti) in Campania, rispetto alle concentrazioni nel sangue di individui sani. Pubblicato sul Journal of Cellular Physiology, è l'allarmante risultato di uno studio pilota coordinato da Antonio Giordano, direttore dell' Istituto Sbarro di Ricerca sul Cancro della Temple University a Philadelphia e docente dell'Università di Siena e condotto da Iris Maria Forte dell'Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale CROM Mercogliano. La Terra dei fuochi è una vasta area tra la provincia di Napoli e Caserta, tristemente nota perché divenuta sito illegale di interramento di rifiuti tossici e speciali, e di numerosi roghi di rifiuti.

 "Le nostre osservazioni, anche se preliminari, confermano alcuni studi precedenti in cui il livello di metalli tossici nel sangue dei pazienti oncologici in alcuni comuni della Terra dei Fuochi è del tutto fuori norma - rileva Giordano in un'intervista all'ANSA -. Il legame causale tra sviluppo tumorale ed esposizione a questi metalli è un fatto noto da tempo, il superamento costante dei limiti di legge anche nel piccolo numero di individui esaminati nel nostro studio è un fatto di per sé allarmante, che quindi richiede l'immediata estensione dell'analisi ad una popolazione più ampia, così da avere una rappresentazione accurata sul fronte epidemiologico".

Gli esperti hanno confrontato le concentrazioni del sangue medie di metalli come cadmio, mercurio, arsenico, piombo di 10 pazienti oncologici (con diversi tumori, per esempio cancro del seno, leucemie, neoplasie del cervello) di uno dei comuni interessati (Giugliano) con quelle di 27 soggetti sani di controllo e 85 pazienti oncologici di altre aree di residenza. "Le nostre analisi - continua Giordano - hanno mostrato che nei pazienti di Giugliano, i livelli ematici di Cadmio e Mercurio, così come quelli dei metalli generali, erano statisticamente più alti rispetto ai controlli sani".

"Considerando che i metalli pesanti possono essere rilasciati nell'ambiente a causa di un'errata gestione dei rifiuti e dato che Giugliano è noto per avere molti siti illegali di smaltimento dei rifiuti (dati riportati dall'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, ARPA Campania e dall' associazione Legambiente) - sottolinea Giordano - i nostri dati potrebbero fornire un ulteriore supporto alla possibile associazione tra esposizione a rifiuti pericolosi e aumento del rischio di sviluppo del cancro. Queste osservazioni, inoltre, sono in linea con un precedente studio sulla mortalità per cancro in 3 comuni della Campania, tra cui Giugliano". Questo studio, conclude, "ha dimostrato che il tasso di mortalità per tumore (in particolare tumori polmonari, pleurici, vescicali, della laringe, del fegato e del cervello) tra i cittadini di Giugliano era superiore a quello riportato per la regione Campania".
   

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