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Coronavirus: Rezza, da affrontare l'estensione dei tamponi ai medici

Coronavirus: Rezza, da affrontare l'estensione dei tamponi ai medici

'Può essere utile ma necessarie strategia e fattibilità'

17 marzo 2020, 11:28

Redazione ANSA

ANSACheck

Medici in ospedale - RIPRODUZIONE RISERVATA

Medici in ospedale - RIPRODUZIONE RISERVATA
Medici in ospedale - RIPRODUZIONE RISERVATA

   L'estensione del test con tampone a tutti i medici e sanitari, anche se asintomatici dopo aver avuto contatti a rischio, per rilevare la positività al nuovo coronavirus, "è un argomento che va sicuramente affrontato, anche a fronte dell'invito dell'Oms ad aumentare i test: fare più test ai medici è chiaro che può essere utile, ma bisogna mettere in campo una strategia e considerare anche gli aspetti di fattibilità". Lo sottolinea all'ANSA il direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza.

"Credo - ha affermato Rezza - che sia un argomento importante di discussione. Anche l'Organizzazione mondiale della Sanità spinge ad estendere l'uso dei tamponi e questo perchè si rintraccerebbero catene di trasmissione ed un maggior numero di positivi. Il punto, però, è che va anche considerata la fattibilità della misura: se ad esempio ci sono problemi di disponibilità di materiali, personale o tempi, allora è chiaro che bisogna concentrarsi sui soggetti sintomatici come fatto finora". Attualmente, il tampone viene infatti eseguito sui soggetti sintomatici che abbiano avuto contatti con persone positive o che siano stati in aree a rischio. C'è, inoltre, rileva Rezza, anche un altro aspetto a considerare:

"Il tampone, in un soggetto asintomatico, può risultare negativo nel momento in cui viene eseguito ma potrebbe essere positivo se fatto successivamente. Dunque, bisognerebbe mettere in campo una strategia considerando appunto la possibilità di esiti dei test variabili nel tempo".

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