"Gli operatori del 118 hanno lavorato in condizioni di pericolo, senza dispositivi di sicurezza, moltissimi sono rimasti contagiati, altri - tra medici, infermieri e soccorritori - sono morti anche in giovane età lasciando famiglie e bambini piccoli. Il Dl Rilancio non ha destinato neanche un euro all'emergenza urgenza". La forte denuncia arriva dal presidente del Sis 118 nazionale Mario Balzanelli, che sottolinea come la più grande manovra finanziaria mai riservata alla Sanità nazionale abbia completamente ignorato il Sistema di Emergenza Territoriale 118.
"A questa drammatica maxi-emergenza, il Sistema di emergenza territoriale 118 nazionale ha risposto ovunque in modo assolutamente intensivo, definito dai cittadini stessi eroico", dice Balzanelli, "siamo la prima linea di tutela e fronte di sbarramento alla diffusione del contagio". E ricorda che sono proprio gli operatori del 118, che ha un bisogno assoluto di essere potenziato, che prendono in carico i pazienti sospetti, annullando le distanza per visitarli, direttamente nei domicili, nelle case di cura, "stabilizzando pazienti con le funzioni vitali a rischio, aspettando tempi anche enormi per la presa in carico da parte dei reparti ospedalieri ed eseguendo direttamente i tamponi, quando non rientrerebbe affatto nei compiti del 118 farli". Il presidente del 118 mette poi in evidenza i momenti altissimi di tensione, di pericolo aggiunto inaccettabile per aver dovuto operare per troppo tempo, in condizioni di mancanza di dispositivi di protezione individuali o di completa inadeguatezza. E conclude: "Chiunque è stato individuato come soggetto istituzionale beneficiario di finanziamenti agli atti del governo nazionale, anche chi non era impegnato sul territorio in prima linea contro il Covid-19, tranne il 118. Abbiamo rischiato la vita tutti insieme, e nello stesso modo. Se vi è un riconoscimento, è sacrosanto che vada corrisposto a tutti".
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