Un viaggio in macchina verso il
mare tra quattro sconosciuti, in chiave pop, alla scoperta di
che cosa significhi oggi convivere con l'Hiv, ma anche con lo
stigma sociale che porta con sé. Si intitola 'Positivə - 40
anni di Hiv in Italia', il documentario indipendente che accende
i riflettori sulla vita di una nuova generazione di persone
positive al virus che non vuole più nascondersi. Presentato in
anteprima alla stampa al cinema Anteo di Milano il 24 novembre,
il lungometraggio arriverà in esclusiva sulla piattaforma in
streaming Nexo+ (nexoplus.it) il primo dicembre 2021, Giornata
Mondiale contro l'Aids nonché data di un'importante ricorrenza:
i 40 anni dall'individuazione del virus.
Realizzato con la regia di Alessandro Redaelli, il
documentario si immerge nelle vite di una mamma milanese e di un
papà pistoiese, entrambi eterosessuali, di una ragazza
transgender e di un ragazzo omosessuale. E propone una
riflessione sul gap di comunicazione che si è generato negli
ultimi decenni, portando un'intera generazione di giovani a
conoscere poco o nulla di un virus che oggi colpisce oltre
130.000 italiani, così come delle moderne terapie in grado di
azzerarne gli effetti e impedirne il contagio.
'Positivə', realizzato dalle case di produzione Peekaboo e
Uau e scritto da Elena Comoglio, Francesco Maddaloni e Ruggero
Melis, vede anche materiali inediti tratti dagli archivi delle
associazioni che hanno combattuto il diffondersi dell'Hiv tra
gli anni '80 e '90 in prima linea, come Anlaids e Asa, e le
testimonianze di personaggi e attivisti da Oliviero Toscani, Jo
squillo e Loredana Berté, oltre al finalista del Premio Strega
Jonathan Bazzi, Rosaria Iardino, la ragazza baciata sulla bocca
dall'immunologo Fernando Aiuti in una storica fotografia del
'91, e l'infettivologo Massimo Cernuschi del San Raffaele di
Milano.
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