Pubblicata la circolare del ministero della Salute per la vaccinazione anti-Covid con la terza dose alla fascia 12-15 anni. Con la circolare 'Estensione della raccomandazione della dose di richiamo (booster) a tutti i soggetti della fascia di età 12-15 anni, nell'ambito della campagna di vaccinazione anti SarsCoV2' si raccomandata una dose di vaccino Comirnaty di Pfizer/Biontech, al dosaggio di 30 mcg in 0,3 ml, come richiamo di un ciclo primario, indipendentemente dal vaccino utilizzato per lo stesso, ai soggetti di 12-15 anni, con le stesse tempistiche previste per gli over16, cioè dopo almeno 4 mesi dal ciclo primario.
La Commissione Tecnico Scientifica (CTS) di AIFA, nella seduta straordinaria del 5 gennaio 2022, su richiesta del Ministero della Salute, ha espresso il proprio parere favorevole sulla possibilità di prevedere una dose booster di vaccino anche per i soggetti di età compresa tra i 12 e i 15 anni. In analogia con quanto già stabilito per la fascia di età 16-17 anni e per i soggetti fragili di 12-15 anni, questo booster dovrà essere effettuato con il vaccino Comirnaty.
I contagi corrono, di conseguenza anche i casi tra i bambini sono in veloce aumento. I ricoveri tra i piccoli sono raddoppiati nell'ultima settimana e gli ospedali pediatrici cominciano ad essere sotto pressione, aumentando di giorno in giorno i posti letti Covid per i pazienti da zero a 17 anni. Intanto l'Aifa ha dato parere alla dose booster di vaccino anche per i 12-15enni, così come aveva già autorizzato quella per la fascia di età 16-17 anni. Oggi, secondo il report degli ospedali sentinella della Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) nei sette giorni tra il 28 dicembre e il 3 gennaio sono cresciuti dell'86% i pazienti ricoverati per Covid sotto i 18 anni (rispetto al totale dei pazienti pediatrici dei sette giorni precedenti). Il numero dei bambini ricoverati nei quattro ospedali pediatrici che forniscono i dati alla Fiaso è quasi raddoppiato passando da 66 a 123. Triplicato il numero di piccoli in terapia intensiva: da 2 a 6 in una settimana. Tra i piccoli degenti il 62% ha tra 0 e 4 anni, è quindi in una fascia di età non vaccinabile. "Non è che la malattia sia più grave ma, aumentando il numero dei contagiati, aumentano anche coloro che hanno bisogno di cure ospedaliere, generalmente brevi - spiegano dal Bambino Gesù di Roma - i bambini sotto gli 11 anni sono meno vaccinati. Continuiamo a fare appello ai genitori per la vaccinazione".
Stesso appello arriva dal direttore generale dell'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze e presidente dell'Associazione degli ospedali pediatrici Alberto Zanobini, che esprime anche preoccupazione per il numero di contagi dei prossimi 20 giorni: "Adesso i ricoveri pediatrici hanno raggiunto un picco mai visto dall'inizio della pandemia. Bisogna procedere velocemente alla vaccinazione dei bambini che già la possono fare, per il loro bene. Non c'è da aspettare. Con questi numeri poi a rischiare di più sono i fragili". Zanobini sottolinea che con la variante Omicron si registra un aumento dei ricoveri ma non di occupazione nelle terapie intensive, dove invece da novembre e fino ad ora ci sono stati molti bambini con le bronchioliti. E osserva l'aumento della pressione sugli ospedali pediatrici sia per l'incremento dei ricoveri, sia per per i casi di contagio tra gli operatori sanitari: "Al Meyer ci sono 86 positivi tra medici e infermieri. Si rischiano rallentamenti, per esempio per gli interventi programmati. Certo non per le urgenze o in oncologia, ma in pediatria stiamo occupando sempre più posti letto per Covid". Dal Bambino Gesù indicano un'impennata del numero di bambini ricoverati per Covid in seguito all'exploit dei contagi generali: ad oggi sono 50, "raddoppiati nel giro di poche settimane. Mentre i bambini in terapia intensiva sono quattro".
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