"Si vedono segnali importanti di rallentamento dell'epidemia in Italia e alla domanda se siamo arrivati al picco, la risposta potrebbe essere ni" mentre "rispetto al numero dei casi, oltre 2 milioni di attualmente positivi, la situazione ospedaliera sembra essere sostanzialmente sotto controllo". Purtroppo, invece, "la curva dei decessi è in ripida salita e sarà l'ultima a scendere. Ci siamo un po' assuefatti, ma oltre 300 morti al giorno è un numero enorme". Così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, su Radio Cusano Campus.
Il tasso di positività dei tamponi molecolari, ha precisato, "è sceso, mentre quello degli antigenici è stabile intorno al 15%. Questo è conseguenza del fatto che abbiamo situazioni differenziate da Regione a Regione. Aspettiamo che questo rallentamento si consolidi, anche perché in tanti sono tornati al lavoro e a scuola da pochi giorni dopo le feste".
Sulla distinzione nel bollettino covid tra positivi asintomatici e malati ha detto: "dobbiamo ricordare che questa malattia è multisistemica, quindi definire lo status asintomatico è molto complesso, specialmente nei pazienti che hanno molte malattie. Se uno entra in ospedale da positivo asintomatico, la positività può far sì che contagi gli altri malati. Da un punto di vista pratico non capisco come possano essere gestiti questi pazienti asintomatici senza un aumento del personale e una diversa organizzazione degli ospedali".
L'impressione, conclude, è "che sia una discussione di lana caprina, che non ha un impatto reale sull'occupazione degli ospedali. Se il problema è il sistema delle regioni a colori allora eliminiamolo e ogni Regione si prenda la totale responsabilità della gestione".
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