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Abrignani: 'Non credo verrà prorogato lo stato di emergenza e, quindi, si scioglierà anche il Cts'

'Non penso possa arrivare variante più diffusiva di Omicron'

Redazione ANSA ROMA

Il 31 marzo potrebbe essere la vera data della svolta, quella che potrebbe traghettare l'Italia nella fase post-pandemia, senza lo stato di emergenza e, di conseguenza, con la chiusura del Comitato Tecnico Scientifico. Ad ammetterlo apertamente è stato chi del Cts ne fa parte, l'immunologo Sergio Abrignani. "Non credo - ha detto - che verrà prorogato lo stato di emergenza e, quindi, si scioglierà anche il Cts. Non credo che dovremmo più vivere la situazione emergenziale che abbiamo vissuto in passato". Parole che si traducono in un sospiro di sollievo per un Paese che, poco meno di due anni fa, scoprì restrizioni e lockdown e che oggi, invece, è vicina al completamento della campagna vaccinale.

Resta aperto, poi, il tema del Green pass, con un dibattito acceso tra oltranzisti, che vorrebbero eliminarlo da subito, e attendisti, che preferirebbero rinviare ancora di qualche mese. Un argomento, quello del certificato verde, che crea profonde fratture anche all'interno del Movimento 5 Stelle, con il leader Giuseppe Conte costretto non solo a ricucire lo strappo ma anche a rintuzzare le critiche nei confronti del sottosegretario Pierpaolo Sileri.

"Credo che davvero ci sia la prospettiva assolutamente positiva per questa primavera-estate ma la circolazione del virus tornerà a essere più significativa e a 'dare fastidio' nella stagione invernale prossima. Quindi dobbiamo graduare le scelte di apertura", spiega Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario del Galeazzi di Milano. 

La Camera, intanto, conferma la fiducia al governo sul decreto per la proroga dello stato di emergenza e sul Green Pass con 452 voti a favore e 53 contrari. Questa sera verranno illustrati gli ordini del giorno, che saranno votati da domattina alle 8.30. A seguire ci sarà la votazione finale.

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