Le giornate di isolamento, a domicilio o in ospedale, dal primo maggio 2020 al 30 aprile 2022 sono state 338.277.775 relative a 16.083.369 soggetti, quindi con una durata media del contagio di 21 giorni che però scende a 17,6 da ottobre 2021 ad aprile 2022. Mentre per le ospedalizzazioni, sempre nei due anni (1 maggio 2020-30 aprile 2022) le giornate di ricovero in area medica sono state 8.036.105 e quelle in terapia intensiva 866.527.
Questi i dati contenuti nell'analisi di Cesare Cislaghi, già presidente della Società italiana di epidemiologia, e pubblicata sul blog 'Come sta la Sanità', della rivista Epidemiologia & Prevenzione (www.epiprev.it).
Un quadro, spiega Cislaghi, con "costi sociali elevati a fronte dei quali il Covid-19 non può essere considerato solo un raffreddore".
L'esperto cerca di rispondere alla domanda di quale possa essere il costo sociale del solo isolamento, tra assenza dal lavoro o dalla scuola, necessità di assistenza, e tutte le altre normali attività della vita quotidiana e "a titolo anche solamente esemplificativo e nulla più" ipotizza così un costo di 50 euro per ogni giornata persa: nei 24 mesi il conto darebbe la somma di circa 17 miliardi e al primo maggio 2022 di 61,5 milioni al giorno. Mentre per le giornate di ricovero "non ci allontaniamo di molto dal vero - dice Cislaghi - se consideriamo 500 euro il costo di una giornata di ricovero in area medica e 1.500 euro in terapia intensiva. Il primo maggio scorso - spiega Cislaghi - in area medica erano ricoverati 9.738 positivi e in terapia intensiva 366: facendo i conti risulta un costo giornaliero di poco meno di 5 milioni in area medica e poco più di mezzo milione di euro in terapia intensiva" e considerando nei due anni il totale delle giornate di ricovero in area medica (8.036.105) e quelle in terapia intensiva (866.527) la una stima dei costi arriva a poco più di 4 miliardi per i ricoveri in area medica e di 1 miliardo e 300 mila per le terapie intensive. Non sono cifre, precisa Cislaghi "cui dare un vero valore economico, ma servono per aiutare a capire quali possono i costi associati alla pandemia". A questi, rileva, se ne aggiungono molti altri, da quelli della campagna vaccinale a quelli "più rilevanti inerenti le attività produttive interrotte o addirittura chiuse".
VACCINI EFFICACI SU LETALITA' , DA 40 PER MILLE A 2 PER MILLE - Situazione di "sostanziale stabilità con lenta diminuzione" dei casi Covid in Italia e con "anomalie di andamento" dovuto a un forte calo dei tamponi e "ai positivi con auto-test non notificati". E sui vaccini: "assoluta efficacia rispetto alla letalita' che in un anno si è ridotta di 20 volte passando dal 30-40 per mille dello scorso anno al 2 per mille attuale", come dato globale. Quindi spiega Cislaghi "una diminuzione importante sui casi gravi ma non sui contagi. Oggi siamo ancora sui 40-45 mila al giorno, escluso il week end quando ne vengono notificati meno, dati che non si erano mai visti nel 2020 e nel 2021 quando però gli esiti erano più gravi". "Occorre quindi - conclude Cislaghi - continuare ad avere molte precauzioni evitando inutili rischi pur aprendo alla normalita' ".
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