Un 'killer' silenzioso ma letale:
l'ipertensione è il principale fattore prevenibile di mortalità
al mondo (il 32% delle morti avviene infatti a causa di malattie
cardiovascolari). Più di 10 milioni di persone nel mondo muoiono
ogni anno per le conseguenze di questa malattia, più di tutte
le malattie infettive messe insieme. Tre quarti di coloro che
hanno questa patologia vivono in Paesi a basso e medio reddito e
meno di una persona su 10 viene curata efficacemente. A lanciare
l'allarme è Medici Senza Frontiere, che in collaborazione con
Resolve to Save Lives, ha realizzato il rapporto 'Under
Pressure: strategie per migliorare l'accesso ai farmaci
antipertensivi nei paesi a basso e medio reddito' in cui si
sottolinea "l'enorme disparità esistente tra i diversi paesi
rispetto all'accessibilità e alla disponibilità dei farmaci". Il
trattamento dell'ipertensione prevede diverse fasi e
l'assunzione di diversi farmaci e per i pazienti spesso è
difficile gestire tutta la cura. Tuttavia esiste una
combinazione di farmaci, già raccomandata dall'Oms, che
semplificherebbe la cura sia ai pazienti e sia agli operatori
sanitari. Le agenzie e i principali attori sanitari a livello
internazionale si stanno impegnando per raggiungere l'obiettivo
stabilito dall'Oms di ridurre la prevalenza dell'ipertensione
incontrollata del 33% tra il 2010 e il 2030 ma secondo il
rapporto "per la maggior parte dei pazienti nei Paesi a basso e
medio reddito i farmaci antipertensivi restano ancora
inaccessibili, troppo costosi e di scarsa qualità".
Un'importante trasformazione nel mercato globale, capace di
renderli di qualità certificata e accessibili ai pazienti in
strutture di salute primaria e nelle farmacie di comunità,
"consentirà di ridurre la prevalenza dell'ipertensione salvando
milioni di vite nei prossimi decenni". L'esortazione ai Governi
è dare priorità al trattamento combinato e promuovere una
maggiore trasparenza sui prezzi dei farmaci antipertensivi.
"Considerando che meno del 10% delle persone con l'ipertensione
tengono sotto controllo la pressione sanguigna nei Paesi a basso
e medio reddito - conclude Francesca Tarantini, medico di Medici
Senza Frontiere che ha seguito la realizzazione del rapporto -
dobbiamo reinventare e semplificare il modo in cui garantiamo le
cure".
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