Ale Gomolj, l'uomo di 49 anni, di
Capodistria (Slovenia) che lo scorso 5 febbraio percorse
contromano la corsia di sorpasso del raccordo autostradale di
Trieste (RA13), scontrandosi con un'altra vettura, condotta da
una donna di origini romene, Hutu Parashiva, morta carbonizzata
nell'impatto, è infermo mentale. Lo scrive il quotidiano Il
Piccolo riportando l'esito della perizia psichiatrica di Lucio
Di Gennaro, consulente incaricato dal Gip del Tribunale di
Trieste Marco Casavecchia.
La perizia era stata disposta in sede di incidente
probatorio. Dopo l'incidente il cittadino sloveno era stato
indagato dal pubblico ministero Matteo Tripani per omicidio.
Nella perizia si legge, scrive sempre Il Piccolo, che "al
momento della commissione del reato Ale Gomolj versava, per
infermità mentale, in condizioni tali da precludere la capacità
di intendere o di volere", concludendo che la persona "è da
ritenersi socialmente pericolosa qualora non fosse in
trattamento psicofarmacologico certo". L'uomo, che soffre di
schizofrenia da anni ed è ritenuto incompatibile con il carcere,
è attualmente ricoverato in Psichiatria ma potrebbe, se
sottoposto a una terapia adeguata, seguire coscientemente un
processo.
La vittima avrebbe dovuto sposarsi presto con Sergio Cotoloni,
di Trieste, città dove era diretta al momento dell'incidente.
Oltre all'omicidio, a Gomolj è contestata anche la resistenza
a pubblico ufficiale.
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