Sorveglianza a vista e costante da
parte degli adulti, recinzione delle piscine e corsi di nuoto
per bambini. Sono alcuni dei consigli che arrivano dall'Istituto
Superiore di Sanità in occasione della Giornata ONU per la
prevenzione degli annegamenti, che si celebra oggi, 25 luglio.
Ci sono, ricorda l'Iss in un opuscolo, alcune cose da tenere
sempre a mente. Innanzitutto il fatto che un bambino fino ai 3-4
anni di età può trovarsi in difficoltà anche in pochi centimetri
di acqua e sono sufficienti dai 3 ai 6 minuti per annegare.
Inoltre, chi si trova in difficoltà in acqua non riesce a
gridare per chiedere aiuto. Per questo bisogna sempre "vigilare
in maniera efficace e trovarsi a portata di mano in caso si
debba intervenire". In caso si abbia urgenza di allontanarsi,
chiedere "a un adulto fidato di mantenere il contatto visivo",
mai "ad un altro bambino, seppure più grande".
I bimbi, poi, vanno sorvegliati a vista sia dentro che
fuori dall'acqua. Non vanno lasciati soli "neanche per
pochissimo tempo" se nei pressi ci possono essere specchi di
acqua anche piccoli, incluse piscine gonfiabili, vasche da
bagno, tinozze. In generale le piscine vanno sempre recintate o
coperte con appositi teli o svuotate, quando non in uso. Infine,
è utile iscrivere i bimbi a corsi di nuoto, ma non bisogna
dimenticare che gli incidenti in acqua possono accadere anche a
chi sa nuotare e, nella maggior parte dei casi, a esserne
vittima sono proprio gli adulti, colpiti da malore, per caduta
accidentale in acqua o per condizioni avverse del mare.
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