Nell'arco di 24 ore, in Italia, è
stabile al 4% la percentuale di terapie intensive occupate da
pazienti Covid e tutte le regioni sono sotto il 10%. Così come è
stabile al 16% la percentuale di posti nei reparti ordinari
occupati per Covid-19, ma in 13 regioni supera la soglia
d'allerta del 15%: Umbria (38%), Valle d'Aosta (29%), Calabria
(32%), Basilicata (21%), Liguria (28%), Sicilia (24%), Friuli
Venezia Giulia (22%), Abruzzo (al 21%), Emilia Romagna (19%),
Puglia e Lazio (17%), Campania e Pa Trento (16%). Questa la
rilevazione dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari
regionali (Agenas) sui dati del 2 agosto.
Nel dettaglio, in 24 ore, la percentuale di posti nei
reparti ospedalieri di area medica (o non critica) occupati da
pazienti Covid cresce in 2 regioni: Molise (11%) e Toscana
(14%). Cala in 8: Basilicata (21%), Calabria (32%), Emilia
Romagna (19%), Friuli Venezia Giulia (22%), Marche (20%), Pa
Bolzano (13%), Sicilia (24%), Umbria (38%). La percentuale è
stabile in 11 regioni: Abruzzo (al 21%), Campania (16%), Lazio
(17%), Liguria (28%), Lombardia (13%), Pa Trento (15%), Piemonte
(8%), Puglia (17%), Sardegna (11%), Valle d'Aosta (29%), Veneto
(12%).
L'occupazione dei posti nelle terapie intensive da parte di
pazienti con Covid-19 cresce in 3 regioni: Molise (8%), Pa
Trento (3%), Toscana (5%). Cala in 5: Friuli Venezia Giulia
(2%), Lazio (6%), Liguria (3%), Marche (3%), Umbria (6%). E'
stabile in 12 regioni o province autonome: Abruzzo (al 6%),
Basilicata (3%), Campania (4%), Calabria (8%), Emilia Romagna
(6%), Lombardia (3%), Pa Bolzano (2%), Piemonte (2%), Puglia
(4%), Sardegna (7%), Sicilia (6%), Veneto (3%). In Valle d'Aosta
(0%), la variazione non è disponibile.
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