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Ricerca, in Italia -51% trial clinici no profit in 10 anni

Ricerca, in Italia -51% trial clinici no profit in 10 anni

Da medici internisti un manifesto per rilancio ricerca biomedica

ROMA, 20 settembre 2022, 14:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Italia fatica nella ricerca indipendente. A dirlo sono i medici internisti ospedalieri della Fadoi: "Burocrazia, carenza di risorse e di personale hanno abbattuto del 51% in 10 anni, dal 2009 al 2019, le sperimentazioni cliniche no profit" e ora il nostro Paese "rischia di raccogliere le briciole del piatto da mille miliardi di dollari che le major farmaceutiche investiranno da qui al 2025". Per questo la Fadoi ha annunciato la presentazione, a breve, di un manifesto per il rilancio delle sperimentazioni cliniche in Italia.
    I numeri, per la Fadoi, parlano chiaro: "Se nel nostro Paese si conducono ogni anno 4,6 trial clinici ogni 10mila abitanti, in Germania sono 5,6, in Spagna e Francia 6, in Gran Bretagna 6,8, in Olanda 16,7, per non parlare del record danese fissato a 25,5". Un gap dove "a rimetterci sono soprattutto gli assistiti, perché dove si fa ricerca ci si cura anche meglio", commenta il presidente degli intervisti ospedalieri, Dario Manfellotto.
    "Infatti - spiega Manfellotto - nei Paesi dove si fa sperimentazione clinica solitamente arrivano prima anche i farmaci innovativi e si diffonde più rapidamente la loro conoscenza tra i medici che possono poi utilizzarli al meglio".
    La parte più penalizzata della ricerca, sottolinea Gualberto Gussoni, direttore scientifico di Fadoi, è proprio quella indipendente no profit, "che se nel 2018 si attestava al 27,3% del totale delle sperimentazioni condotte in Italia, l'anno successivo ha avuto una contrazione al 23,2%. Una ricerca nella quale tra l'altro il 90% degli investimenti che ne consentono lo svolgimento è sostenuto da privati".
    Questa proporzione, per la Fadoi, deve suscitare qualche riflessione "tenuto conto che gli studi indipendenti rispondono a esigenze meno stringenti rispetto a quelle di mercato e possono portare a scoperte in ambiti che solitamente suscitano minore interesse negli investitori privati". 

In attesa del manifesto, che sarà consegnato a breve all'Istituto superiore di Sanità per una sua condivisione, in occasione di un convegno promosso oggi a Roma, la Fadoi ha avanzato alcune proposte per rilanciare le sperimentazioni cliniche in Italia. "Tra queste - sintetizza il presidente Manfellotto - il limitarsi a un solo parere di un Comitato etico valido su base nazionale per tutte le tipologie di studi; la maggiore uniformità della documentazione necessaria all'autorizzazione degli studi; la creazione di un'unica Agenzia nazionale della ricerca che possa assolvere a competenze oggi suddivise fra le diverse istituzioni dello Stato".
Infine, "una quota fissa del fondo sanitario nazionale per il finanziamento della ricerca no profit; il reinvestimento in ricerca clinica degli utili conseguenti alle sperimentazioni; la promozione della ricerca tra i criteri di valutazione dei DG delle Aziende Ospedaliere/Aziende Sanitarie Locali ; il rafforzamento delle infrastrutture digitali nei centri di ricerca; il riconoscimento e la diffusione di figure professionali a supporto delle ricerca", conclude il presidente della Fadoi.


   

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