Sale di un punto, tornando al 2%, la percentuale di terapie intensive occupate da pazienti Covid in Italia (un anno fa era al 5%) ma tutte le regioni sono sotto il 10%. Mentre la percentuale dei posti letto occupati nei reparti ospedalieri è stabile al 7% nelle ultime 24 ore (un anno fa era al 5%) e due regioni superano il 15%: Umbria (17%) e Pa Bolzano (23%). Questi i dati aggiornati al 3 ottobre ed elaborati dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).
Rispetto al giorno precedente, la percentuale di posti occupati per Covid-19 nelle corsie dei reparti ospedalieri di area medica (o non critica), importante parametro per valutare l'impatto della pandemia sulle strutture sanitarie, cresce in 7 regioni e province autonome: Friuli Venezia Giulia (14%), Molise (6%), Pa Trento (13%), Sardegna (4%), Sicilia (6%), Valle d'Aosta (15%) e Veneto (7%). Il valore è stabile nelle restanti 14 regioni: Abruzzo (a 11%), Basilicata (7%), Calabria (13%), Campania (7%), Emilia Romagna (8%), Lazio (7%), Liguria (8%), Lombardia (6%), Marche (8%), Pa Bolzano (23%), Piemonte (6%), Puglia (4%), Toscana (5%), Umbria (17%).
Quanto alla percentuale di terapie intensive occupate da pazienti con Covid-19, rispetto alla rilevazione del giorno precedente, il valore cresce in Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (3%) e Liguria (3%) mentre cala in Calabria (al 3%). E' stabile in 12 regioni: Abruzzo (al 1%), Campania (3%), Lazio (3%), Lombardia (1%), Pa Bolzano (2%), Pa Trento (6%), Piemonte (1%), Puglia (1%), Sicilia (2%), Toscana (1%), Umbria (2%) e Veneto (2%). In 5 regioni la variazione non è disponibile: Basilicata (0%), Marche (0%), Molise (0%), Sardegna (0%) e Valle d'Aosta (0%).
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