Curarsi con i 'farmaci viventi',
ovvero con le cellule, non è più un'utopia relegata nel futuro,
ma una soluzione che sta acquisendo concretezza di giorno in
giorno: le terapie cellulari stanno facendo passi da gigante in
vari campi e sono quasi pronte per entrare nella pratica
clinica. Molto avanzati sono infatti gli studi nel campo del
diabete. Un po' più indietro, ma di grande interesse, quelli
sulla 'rigenerazione' del cuore. A fare il punto gli esperti
riuniti al Congresso nazionale della Società Italiana di
Medicina Interna (SIMI).
"Le terapie cellulari nel campo delle patologie
cardio-metaboliche - afferma il presidente Simi Giorgio Sesti -
rappresentano un argomento di frontiera. Si tratta di studi
sperimentali che non hanno attualmente un'applicazione clinica
ma che sono destinati a diventare una terapia del prossimo
futuro. Il campo delle terapie cellulari per il trattamento del
diabete di tipo 1 è in rapida evoluzione e una nuova
entusiasmante era è già iniziata. La speranza è di poter
disporre a breve di fonti illimitate di cellule produttrici di
insulina, alternative a quelle dei donatori, utilizzate da tempo
per i trapianti". Le migliori candidate per la produzione di
cellule beta, che sono quelle che producono l'insulina, spiega
Lorenzo Piemonti, direttore del DiabetesResearch Institute del
San Raffaele di Milano, "sono al momento le cellule staminali
umane pluripotenti, che hanno un potenziale illimitato di
divisione e differenziazione. Diversi laboratori hanno
sviluppato protocolli per la differenziazione delle cellule
pluripotenti in cellule beta e un grande sforzo negli ultimi
anni si è concentrato sullo sviluppo di prodotti cellulari con
un buon profilo di sicurezza (capacità di non generare tumori)
che ne consenta l'applicazione clinica". Attualmente sono
registrati 6 studi clinici che utilizzano cellule staminali
pluripotenti umane per la terapia del diabete di tipo 1 e i
primi pazienti nei quali sono state impiantate hanno presentato
un evidente beneficio clinico. In particolare, "proprio
quest'anno è stata ottenuta per la prima volta
l'insulino-indipendenza nell'uomo. Nel mese di ottobre -
conclude Piemonti - è prevista la sottomissione alle agenzie
regolatorie dei Paesi europei, Italia compresa, per le prime
sperimentazioni nell'uomo".
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