/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Pronto soccorso allo stremo,in 10 anni mortalità raddoppiata

Pronto soccorso allo stremo,in 10 anni mortalità raddoppiata

Simeu, fuga del personale e attese per ricoveri. Il 17 in piazza

ROMA, 05 novembre 2022, 18:31

Redazione ANSA

ANSACheck

Pronto soccorso allo stremo,in 10 anni mortalità raddoppiata - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pronto soccorso allo stremo,in 10 anni mortalità raddoppiata - RIPRODUZIONE RISERVATA
Pronto soccorso allo stremo,in 10 anni mortalità raddoppiata - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Nei pronto soccorso italiani mancano oltre 5.000 medici e 12.000 infermieri, e le attese per un ricovero sono sempre più lunghe. Problemi organizzativi che hanno portato in 10 anni a un raddoppio della mortalità dei pazienti costretti a restarvi, in attesa di un posto in reparto.
   

Per salvarli dalla crisi nella quale sono "sprofondati a causa di decenni di errori di programmazione occorrono decisioni rapide". A denunciarlo è la Società italiana medicina di emergenza urgenza (Simeu) che scenderà in piazza a Roma il 17 novembre, vicino al Ministero della Salute.

    I dimessi dopo aver ottenuto cure in Pronto Soccorso, secondo i dati Simeu, si stima siano oggi un 50% in più rispetto alla pre-pandemia. L'aumento del numero di accessi di pazienti rispetto al numero dei sanitari impiegati ha portato a un aumento del carico di lavoro per singolo professionista dal 25% al 50%. I pazienti destinati al ricovero in attesa di un posto letto arrivano fino a più di 800 al giorno in regioni importanti come il Lazio, con oltre 600 persone in attesa da più di 24 ore.

    E l'aumento della mortalità nell'ultimo decennio in Pronto soccorso a causa del mancato ricovero è stata di oltre 100%.
    "La medicina di emergenza urgenza - spiega Antonio Voza, segretario nazionale Simeu - opera in quel preziosissimo tempo che può fare la differenza tra la vita e la morte di un paziente. Un compito cruciale che richiede specialisti preparati e non lascia spazio all'improvvisazione e all'approssimazione".
    Cosa sempre più frequente per la carenza di personale dovuta alla fuga di medici e infermieri dal pronto soccorso e il conseguente sempre maggiore ricorso a esternalizzazioni.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza