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Test per tumore seno,Cittadinanzattiva chiede dati a Regioni

Test per tumore seno,Cittadinanzattiva chiede dati a Regioni

"Garantire, con fondi stanziati, uguale accesso a pazienti"

ROMA, 09 novembre 2022, 12:37

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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I test genomici permettono di capire quali donne, tra quelle con tumore al seno, risponderanno alla chemioterapia, permettendo di evitare cure pesanti e non necessarie a chi non ne avrà beneficio. Ma solo 3 pazienti su 10 ne sono state informate e non è chiaro quali regioni diano questa possibilità e quanti ne abbiano finora beneficiato.
    Conoscere come sia realmente garantito l'accesso ai test genomici è l'obiettivo della istanza di accesso civico inviata oggi da Cittadinanzattiva ai presidenti e agli assessori alla Salute delle Regioni Italiane.
    La Legge di Bilancio 2021 ha stanziato 20 milioni di euro finalizzati ad un fondo per il rimborso dei test genomici su persone affette da specifici tipi di tumore della mammella. Ad oggi tuttavia nella gran parte delle Regioni, i pazienti che ne avrebbero diritto incontrano numerosi ostacoli all'accesso. Da un'indagine di Cittadinanzattiva emerge che oltre il 73% dei cittadini con tumore non è stato informato della possibilità e solo un 15% dichiara possibile nella propria Regione il rimborso.
    "L'inserimento di questi test nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) garantirebbe eguale accesso a chi ne ha diritto, oltre che la possibilità per alcuni di loro di evitare la chemioterapia con risvolti importantissimi sulla propria salute fisica e psicologica. Ma i Lea sono di fatto bloccati dalla mancata approvazione del Decreto tariffe", dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.
    L'istanza di accesso civico permetterà di avere informazioni e dati in merito a modalità organizzative per la prescrizione dei test multigenici prognostici, l'esecuzione, il monitoraggio, le verifiche e i controlli; la percentuale di pazienti testati rispetto agli aventi diritto e la percentuale di quelli provenienti da altre Regioni. Le Regioni, per legge, dovranno fornire un riscontro entro sessanta giorni.
   

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