Le vendite annuali di
antibiotici negli allevamenti italiani si sono più che dimezzate
in dieci anni, ma restano tra le più alte in Europa. Sono i dati
del rapporto dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) sul consumo
di antimicrobici veterinari nell'Ue/See. Dal 2011 al 2020 le
vendite sono calate del 43% nei 31 Paesi coperti dal rapporto,
in Italia è stata osservata una diminuzione del 51%. Se si
considerano le tonnellate di principio attivo, nel 2020 l'Italia
era il terzo Paese per vendite dopo Spagna e Polonia. In
rapporto alla popolazione animale negli allevamenti, la Penisola
era seconda dopo la Polonia.
Nel 2019, l'Italia si è dotata di un sistema di
tracciabilità digitale dei medicinali veterinari con dati anche
a livello di allevamenti, che è un "passo importante verso lo
sviluppo di un adeguato programma di gestione antimicrobica",
scrive Ema. I dati, sottolinea l'agenzia Ue, "mostrano progressi
verso il raggiungimento degli obiettivi" del Piano nazionale
contro la resistenza agli antibiotici, adottato nel 2017.
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